Contributo per servizi di assistenza tecnica e per la certificazione della parità di genere
secondo la norma UNI/PdR 125:2022
La dotazione finanziaria è pari a euro 4.000.000,00.
Il 5% delle risorse è riservato alle imprese in possesso del rating di legalità.
Chi sono i beneficiari del contributo per la certificazione della parità di genere
Possono richiedere le agevolazioni di questo bando le Micro, Piccole o Medie imprese che:
- abbiano in pianta organica almeno un dipendente;
- abbiano sede legale e operativa in Italia;
- siano regolarmente costituite, iscritte nel Registro delle Imprese e attive;
- siano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo sottoposte a procedura
concorsuale, di liquidazione coatta o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato
preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale) o in qualsiasi altra
situazione equivalente secondo la normativa vigente; - non abbiano nei propri confronti cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all’art. 67
della vigente normativa antimafia (D. Lgs. n. 159/2011 e s.m.i.); - siano in regola con l’assolvimento degli obblighi contributivi attestati dal Documento Unico di
Regolarità Contributiva (DURC); - non abbiano procedimenti amministrativi in corso connessi ad atti di revoca per indebita
percezione di risorse pubbliche; - siano in regola con l’adempimento previsto dall’art. 46 del d. Lgs. 11 aprile 2006, n. 198 e s.m.i.
“Rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile” (per le sole imprese che
occupano più di 50 dipendenti); - siano in regola con le assunzioni previste dalla Legge 12 marzo 1999, n. 68 recante “Norme per
il diritto al lavoro dei disabili” ss.mm.ii, in materia di collocamento mirato ai disabili; - non svolgano attività descritte nell’Allegato 1 del presente Avviso, nel rispetto del principio di
“non arrecare un danno significativo”, in coerenza con il dispositivo per la ripresa e resilienza di
cui all’articolo 2; - abbiano concluso positivamente il pre-screening (autovalutazione) attraverso l’apposito test.
Progetti ammissibili
Il bando contributo per la certificazione della parità di genere si articola in due contributi:
- uno per i servizi di consulenza;
- uno per i servizi di certificazione.
Infatti, è erogato un contributo (voucher) per servizi di assistenza tecnica e accompagnamento, per tutoraggio e supporto tecnico-gestionale, mediante incontri tra la singola impresa e l’esperto incaricato.
Tali servizi, finalizzati all’ottenimento della certificazione della parità di genere, atti a trasferire alle
imprese beneficiarie competenze specialistiche e strategiche a tale scopo, prevedono il supporto:
- per l’analisi dei processi, per individuare i gap esistenti tra lo stato attuale e i requisiti richiesti dalla norma UNI/PdR 125:2022, per la personalizzazione di documenti/strumenti del Sistema di Gestione della Parità di Genere messi a disposizione, per l’implementazione del Sistema di gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici. Per tali attività sono previste fino a 4 giornate di assistenza;
- per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione adottato dall’impresa alle prescrizioni della prassi della UNI/PdR 125:2022. Per tale attività è prevista 1 giornata di assistenza.
Inoltre, è erogato un contributo per i servizi di certificazione della parità di genere in conformità alla norma UNI/PdR 125:2022 da parte degli Organismi di Certificazione iscritti all’apposito elenco.
A tal fine l’impresa acquisisce un preventivo per i servizi di certificazione e lo presenta congiuntamente alla richiesta di contributo. Il contributo, successivamente al conseguimento della certificazione, viene erogato direttamente all’Organismo di Certificazione, senza che l’impresa debba sostenere alcun costo per i servizi di certificazione nei limiti del contributo concedibile.
Sono ammissibili i soli servizi per il rilascio della prima certificazione e relativamente alle seguenti voci:
- esame della domanda;
- verifica documentale;
- verifica in sede e osservazione diretta dell’attività dell’organizzazione certificata;
- rilascio del certificato.
Non sono ammissibili i costi per lo svolgimento di altri servizi (es. pre-audit, audit supplementari, sorveglianza annuale e rinnovo).
Durata dei progetti
L’impresa beneficiaria deve conseguire la certificazione entro 12 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione del contributo.
Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, pervenuta a pena di inammissibilità prima della scadenza dei 12 mesi, è concedibile una proroga di ulteriori 2 mesi.
In caso di mancato rilascio della certificazione entro i termini di cui sopra il contributo per i servizi di certificazione non sarà erogato e il corrispettivo dell’Organismo di Certificazione dovrà essere sostenuto interamente dall’impresa.
Contributo a fondo perduto
Il contributo a fondo perduto per i servizi di consulenza viene riconosciuto nella misura massima di:
- euro 1.639,34 per l’analisi dei processi, per individuare i gap esistenti tra lo stato attuale e i requisiti richiesti, per la personalizzazione di documenti/strumenti, per l’implementazione del Sistema di Gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici.
- euro 409,84 per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione adottato dall’impresa alle
prescrizioni della prassi della UNI/PdR 125:2022.
il contributo a fondo perduto per i servizi di certificazione viene riconosciuto nella misura massima di:
- euro 1.200,00 per ogni giornata di audit dell’Organismo di Certificazione.
Il numero massimo di giornate di audit è determinato in base al numero di addetti dell'impresa.
Per il calcolo degli addetti dovranno essere conteggiati solo gli addetti equivalenti coinvolti nei processi ritenuti più critici nell’ambito del Sistema di Gestione della Parità di Genere, e non il numero complessivo degli addetti dell’organizzazione, così come indicato dal documento internazionale IAF MD 05.
In ogni caso, il numero di giornate non può essere superiore a 9, pari a un contributo massimo di euro 10.245,00.
A cosa serve la certificazione della parità di genere
La finalità della certificazione della parità di genere nelle imprese è quella di favorire l’adozione di politiche per la parità di genere e per l’empowerment femminile a livello aziendale.
Quindi di migliorare la possibilità per le donne di accedere al mercato del lavoro, di leadership e di armonizzazione dei tempi vita.
Al fine di promuovere l’adozione della certificazione della parità di genere da parte delle imprese, il sistema prevede un principio di premialità che si realizza con l’introduzione di meccanismi di incentivazione.
In base all’art. 5, comma 2, della legge 5 novembre 2021 n. 162 (Legge Gribaudo), alle aziende private che siano in possesso della certificazione della parità di genere in applicazione della prassi UNI/PdR 125:2022 rilasciata da un organismo di certificazione accreditato è concesso un esonero dal versamento di una percentuale dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro.
In particolare, l’esonero è determinato in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna impresa. L’art. 1, comma 138, della legge 30 dicembre 2021 n. 234 ha stanziato i fondi per finanziare la misura a regime, prevedendo 50 milioni di euro a partire dal 2023.
La definizione delle modalità attuative della decontribuzione per le imprese certificate è regolata da un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro con delega per le pari opportunità adottato il 20 ottobre 2022.
Inoltre, sempre ai sensi della Legge Gribaudo (art. 5, comma 3) alle aziende che, alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, siano in possesso della certificazione della parità di genere in applicazione alla prassi UNI/PdR 125:2022, rilasciata da un organismo di certificazione accreditato, è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.
Infine, con l’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, secondo quanto previsto all'art. 108, comma 7, così come modificato dall’art. 6 co. 2 bis del decreto legge 10 maggio 2023 n. 51, convertito con modificazioni dalla legge 3 luglio 2023 n. 87, le amministrazioni aggiudicatrici indicano, nei loro avvisi, un maggiore punteggio legato al possesso della certificazione di genere. L’art 106, comma 8, del nuovo codice dei contratti pubblici prevede, inoltre, per tutte le tipologie di contratto una diminuzione della garanzia del 20%, cumulabile con tutte le altre riduzioni previste dalla legge, in caso di possesso di certificazioni (riportate nell’allegato II. 13 al Codice) attestanti specifiche qualità, tra le quali rientra anche la certificazione della parità di genere.