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Competitività delle filiere italiane in America centrale o meridionale

Contributo competitività delle filiere italiane in America centrale o meridionale

a cui si aggiunge un finanziamento agevolato per rafforza la competitività internazionale delle imprese italiane con interessi strategici in America centrale o meridionale

L'agevolazione è dedicata alle imprese italiane che:

  • intendono impegnarsi ad effettuare investimenti in America centrale o meridionale

oppure

  • siano stabilmente presenti o esportino o si approvvigionino in America centrale o meridionale

oppure

  • siano stabilmente fornitrici delle predette imprese secondo determinati requisiti

Lo strumento permette il finanziamento di spese volte a rafforzare la solidità patrimoniale dell’impresa, anche in Italia, a finanziare l’incremento di capitale sociale e finanziamenti soci delle controllate dell’impresa richiedente, nonché spese strettamente connesse alla realizzazione degli investimenti, tra cui quelle per la formazione del personale in Italia o in America centrale o meridionale, spese di viaggio, di ingresso e di regolarizzazione in Italia per l’assunzione nonché spese per contratti di lavoro destinati alla formazione e all’inserimento del personale proveniente dall’America centrale o meridionale, fermi restando requisiti e vincoli previsti.

Il contributo è concesso in regime di "De minimis".

Cosa agevola il contributo filiere italiane in America centrale o meridionale

L'agevolazione è finalizzata alla realizzazione di investimenti produttivi o commerciali, investimenti per il rafforzamento patrimoniale, nonché investimenti per innovazione tecnologica, digitale, ecologica e investimenti per la formazione del personale, e relative spese connesse.

Chi sono i beneficiari

Ai fini dell’ammissibilità all’Intervento Agevolativo l’impresa deve:

A. avere sede legale e operativa in Italia;

B. essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e regolarmente costituita e iscritta nel registro delle imprese e in stato di attività;

C. alla data di presentazione della domanda, avere depositato presso il Registro delle Imprese almeno due Bilanci relativi agli ultimi due Esercizi completi precedenti alla presentazione della domanda che siano stati approvati o per cui siano scaduti i termini di deposito. In assenza di obbligo di deposito del bilancio, sarà necessario acquisire la dichiarazione dei redditi relativa agli ultimi due esercizi e prospetti
economico-patrimoniali con dichiarazione attestante che i dati contabili utilizzati per l'elaborazione di tali situazioni sono gli stessi utilizzati per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi;

D. soddisfare uno dei due seguenti requisiti:
a) presentare il Piano di Investimenti e impegnarsi ad effettuare investimenti per almeno il 30% dell’importo ammissibile rendicontato in America centrale o meridionale;
b) avere un Fatturato export pari ad almeno il 5% come risultante dall’ultimo Bilancio e inoltre:
(i) essere stabilmente presente, direttamente o tramite una società controllata locale, in America centrale o meridionale secondo le seguenti modalità:
1) sede commerciale o produttiva attiva da almeno 6 mesi antecedenti alla data di presentazione della domanda, come risultante da visura camerale o altra documentazione, anche fiscale.

oppure

2) sede commerciale o produttiva attiva da meno di 6 mesi o non attiva alla data di presentazione della domanda, l’impresa deve fornire evidenza della costituzione e operatività della stessa sede entro la data della prima erogazione.

In tal caso, il requisito deve sussistere altresì al termine del periodo di realizzazione;

oppure,

(ii) realizzare esportazioni di beni e servizi verso l’America centrale o meridionale in misura non inferiore al 2% del proprio fatturato totale, come risultante da asseverazione rilasciata;

oppure,

(iii) realizzare importazioni di materie prime strategiche e di altri prodotti (beni intermedi e finali, beni strumentali e altre materie prime), dall’’America centrale o meridionale in misura non inferiore al 2% del proprio fatturato totale, come risultante da asseverazione rilasciata

oppure

c) avere almeno il 10% di fatturato totale, come risultante dall’ultimo Bilancio, derivante da comprovate operazioni di fornitura, risultanti da specifici contratti/ordini commerciali stipulati in data antecedente alla data di presentazione della domanda, verso una o più imprese italiane che hanno un fatturato export pari ad almeno il 5% e che alternativamente:

a. risultano avere una stabile presenza in America centrale o meridionale;

oppure

b. risultano realizzare esportazioni nella misura indicata al punto b) (ii);

oppure

c. risultano realizzare importazioni nella misura indicata al punto b) (iii).


F. alla data di presentazione della domanda non (i) essere coinvolta in una procedura concorsuale (non deve pertanto essere soggetta ad alcuna procedura concorsuale, né deve aver presentato domanda per una procedura concorsuale) o trovarsi in stato di fallimento ai sensi della legge fallimentare ove applicabile; (ii) essere coinvolta in una procedura concorsuale (liquidazione giudiziale o concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente) e comunque non deve aver chiesto l’accesso a uno strumento di regolazione della crisi e dell’insolvenza e non deve aver avviato una procedura di composizione negoziata della crisi ai sensi del nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza; (iii) essere in condizioni tali per cui una procedura concorsuale possa essere richiesta nei suoi confronti; (iv) essere in stato di scioglimento o liquidazione volontaria, di amministrazione controllata o straordinaria, o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;

G. alla data di presentazione della domanda (i) non rientrare nello Scoring 10,11 e 12 e (ii) non trovarsi in difficoltà.

Quali sono le spese ammesse

Le spese ammissibili al contributo filiere italiane in America centrale o meridionale:

1. Investimenti volti a rafforzare la propria solidità patrimoniale, anche in Italia

Tra queste spese ammissibili rientrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo:

- acquisto/leasing finanziario di macchinari, apparecchiature ad uso produttivo, impianti e beni strumentali o potenziamento/riconversione di beni produttivi e strumentali esistenti;

- tecnologie hardware e software, incluso il potenziamento o riconversione di tecnologie esistenti;

- integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;

- realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale;

- implementazioni e gestione di sistemi di disaster recovery, business continuity e blockchain;

- investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali;

- spese per investimenti legate all’industria 4.0 e 5.0 (es. cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyber-fisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine, intelligenza artificiale);

- spese di investimento per l’effettuazione di un inserimento in America centrale o meridionale, tramite l’acquisto di una nuova struttura/immobile/fabbricato anche produttiva o il potenziamento di una struttura esistente in America centrale o meridionale;

- spese per investimenti per la sostenibilità ambientale e sociale, anche in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.).

2. Spese strettamente connesse alla realizzazione degli investimenti

- Spese per la formazione professionale in Italia o in America centrale o meridionale di personale locale finalizzata all’assunzione dello stesso in Italia o in America centrale o meridionale. Una volta svolta la formazione, l’assunzione dovrà essere garantita per la durata di almeno un anno all’interno del periodo di realizzazione. La formazione dev’essere erogata da una società terza ovvero da enti o istituti di formazione (in ogni caso certificati e dotati di requisiti di professionalità e indipendenza) ovvero da professionisti anch’essi dotati di requisiti di professionalità e indipendenza, nonché comprovata esperienza e certificazioni;

- spese per l’affitto e per l’allestimento di una struttura (es. un ufficio, uno showroom, un corner commerciale, un negozio e l’eventuale struttura destinata alla formazione del personale, comprese anche strutture di proprietà); è finanziabile esclusivamente una struttura per lo svolgimento di attività amministrative, gestionali e promozionali, o di formazione. In caso di investimento in un Paese Estero in cui si è già presenti con una propria struttura, non è ammessa la finanziabilità del negozio.

- spese propedeutiche all’inserimento in azienda del personale locale formato o da formare, tra cui spese di viaggio, ingresso (incluse eventuali spese per le pratiche di regolarizzazione in Italia) e soggiorno in Italia, spese per visite mediche, eventuali divise e altre spese connesse;

- spese promozionali, spese per l’ottenimento di certificazioni, omologazioni di prodotto, brevetti, nonché per studi di fattibilità;

- spese finalizzate all’instaurazione di un contratto di apprendistato o tirocinio, o similare (contratto di lavoro tipicamente a scopo/causa di formazione e inserimento), con copertura del relativo costo per un massimo di 6 mesi, per personale proveniente dall’America centrale o meridionale, purché l’impresa richiedente fornisca evidenza:

(i) che il periodo a cui si riferiscono i rapporti oggetto di intervento agevolativo siano relativi ad un contratto di apprendistato/tirocinio o similare;

(ii) della provenienza del personale;

(iii) del programma formativo, anche linguistico effettuato o in corso

 

3. Spese consulenziali professionali per le verifiche di conformità alla normativa ambientale nazionale

4. Spese per consulenze finalizzate alla presentazione e gestione della domanda e alle asseverazioni rese dal Revisore

 

Le suddette spese devono essere sostenute, fatturate e pagate successivamente alla data di ricezione del CUP e comunque riferite ad attività svolte nel periodo di realizzazione, e devono riguardare la distribuzione di propri beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano registrato.

Le spese si considerano sostenute alla data in cui avviene l’effettivo pagamento tramite il Conto Corrente Dedicato.

Tutti i bonifici e le fatture relative alle spese ammissibili dovranno necessariamente contenere l’indicazione del CUP assegnato.

In fase di rendicontazione tutte le spese devono essere accompagnate da una “dichiarazione dei fornitori".

Il periodo in cui devono essere sostenute, fatturate e pagate le spese decorre dalla data di ricezione del numero di CUP e termina entro i 24 mesi dalla data di stipula fatto salvo la possibilità da parte dell’impresa richiedente di chiedere una proroga del termine del periodo di realizzazione per una durata massima di 6 (sei) mesi.

Contributo filiere italiane in America centrale o meridionale a fondo perduto

L’impresa può chiedere un contributo:

del 20 % dell’importo dell’intervento agevolativo e comunque fino a un massimo di € 200.000 e nei limiti del plafond “de minimis” disponibile se ha almeno una sede operativa, costituita da almeno 6 mesi rispetto alla data di presentazione della Domanda, in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;


del 10 % dell’Importo dell’intervento agevolativo e comunque fino a un massimo di € 100.000 e nei limiti del plafond “de minimis” disponibile, se ha la propria sede operativa in una regione italiana diversa da quelle indicate al precedente punto.

 

Finanziamento agevolato

L'importo massimo del finanziamento è pari al minore tra euro 500.000,00 e il 35% dei

mporto massimo finanziabile: l’importo massimo dell’Intervento Agevolativo che può essere richiesto è pari al minore tra:

il 35% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due Bilanci (voce A1 del conto economico)


€ 500.000 per le Micro Imprese; € 2.500.000 per le PMI e start up innovative; € 5.000.000 per le altre imprese.


Importo minimo pari a € 10.000

L’esposizione complessiva del richiedente verso il fondo non potrà essere superiore al 35% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci.

La prima erogazione a titolo di anticipo, di importo pari al 25% del finanziamento deliberato, è effettuata entro 30 giorni dalla data di perfezionamento.

La seconda erogazione a saldo dell’importo rendicontato è effettuata dopo la rendicontazione delle spese sostenute.

Rimborso

La durata complessiva è di 6 anni di cui 2 di preammortamento e 4 di rimborso del capitale.

Sul finanziamento è applicato un tasso fisso pari al 10% del tasso di riferimento.

Il rimborso avviene in 8 rate semestrali posticipate a capitale costante, a partire dal termine del periodo di preammortamento.

Cosa possiamo fare

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Quanto manca all'apertura

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Nuove agevolazioni per l’internazionalizzazione

Competitività delle filiere e delle imprese italiane in America centrale o meridionale

Dal 25 marzo 2025 disponibile la nuova agevolazione “Competitività delle filiere e delle imprese italiane in America centrale o meridionale” e estesa l'agevolazione “Transizione digitale o ecologica” alle imprese energivore.

Aggiornata anche l'agevolazione “Potenziamento dei mercati africani” con nuove spese ammissibili.

I finanziamenti agevolati e il contributo previsti da queste agevolazioni sono dedicati al rafforzamento della competitività internazionale delle imprese italiane, supportando gli investimenti in sostenibilità e digitalizzazione, la crescita sui mercati esteri e la solidità delle filiere produttive.

Un’ampia gamma di strumenti a disposizione delle imprese italiane per ogni esigenza: apertura di sedi all’estero, sviluppo dell’e-commerce, partecipazione a fiere internazionali, inserimento di un Temporary Manager, realizzazione di studi e consulenze specialistiche, ottenimento di certificazioni e investimenti per la transizione digitale ed ecologica.

Nuova Misura America centrale o meridionale

Dal 25 marzo 2025 l’offerta di agevolazione si arricchisce con il nuovo strumento “Competitività delle filiere e delle imprese italiane in America centrale o meridionale” dedicato alle imprese italiane, anche non esportatrici, che intendono investire in America centrale o meridionale e alle imprese esportatrici che hanno già interessi nell’area, nonché alle imprese non esportatrici della loro filiera, con una riserva dedicata di 200 milioni e premialità ad hoc.

Rinnovate inoltre le misure:

  • “Inserimento mercati”
  • “Certificazioni e consulenze”
  • “Fiere ed Eventi”
  • “E-commerce”
  • “Temporary Manager”

con nuove spese finanziabili per le imprese che realizzano progetti con focus su tale geografia, a sostegno degli investimenti per il rafforzamento patrimoniale, di finanziamenti per l’incremento di capitale sociale e finanziamenti soci di imprese controllate, nonché degli investimenti in formazione del personale locale.

Tutte le imprese aderenti alla Misura America centrale o meridionale beneficiano inoltre di un contributo a fondo perduto fino al 10%, elevato al 20% per le imprese del Mezzogiorno, e dell’esenzione dalla prestazione delle garanzie.

Misura Africa

L’accesso allo strumento “Potenziamento mercati africani” dedicato alle imprese esportatrici che esportano, importano – anche materie prime strategiche – o sono presenti in Africa, viene esteso anche alle imprese italiane, anche non esportatrici, che intendono investire in Africa.

Con una riserva dedicata di 200 milioni e una quota di fondi del 10% dedicati alle imprese giovanili e femminili e PMI e start up innovative, lo strumento si amplia con nuove spese legate al rafforzamento della solidità patrimoniale e alla formazione del personale.

Inoltre, le misure:

  • “Inserimento mercati”
  • “Certificazioni e consulenze”
  • “Fiere ed Eventi”
  • “E-commerce”
  • “Temporary Manager”

con un focus Africa consentono di realizzare investimenti in formazione del personale locale e per il rafforzamento patrimoniale.

Tutte le imprese aderenti alla Misura Africa beneficiano inoltre di un contributo a fondo perduto fino al 10%, elevato al 20% per le imprese del Mezzogiorno e dell’esenzione dalla prestazione delle garanzie.

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Certificazioni e consulenze

Transizione digitale ed ecologica

Inserimento sui mercati esteri

E-commerce

Fiere

Temporary manager

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Chiusura bando per le imprese artigiane della Regione Piemonte (tranne per la filiera del legno)

Chiusura bando per le imprese artigiane della Regione Piemonte (tranne per la filiera del legno)

Alla luce delle istanze pervenute sul bando della Regione Piemonte "Sostegno agli investimenti per lo sviluppo delle imprese e per l’ammodernamento e innovazione dei processi produttivi - Linea A MPMI Artigianato” e della teorica richiesta superiore alle disponibilità, la presentazione delle domande viene sospesa a partire dalle ore 12 di giovedì 20 marzo 2025.

Lo sportello potrà eventualmente riaprire qualora, in seguito agli esiti dell'istruttoria delle domande presentate, non tutte le risorse vengano impegnate e/o vengano messe a disposizione risorse aggiuntive da parte della Regione Piemonte.

ATTENZIONE: Rimane aperta la possibilità di presentare domanda (finanziamento agevolato più contributo) a valere sulla “riserva filiera del legno”.

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Nuovo contributo per il settore tessile: stanziati 15 milioni

Valorizzazione della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo e dei processi di concia della pelle

Beneficiarie della misura sono le micro, piccole e medie imprese, operanti sull’intero territorio nazionale, regolarmente costituite e iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente, con almeno due bilanci depositati che operano nella filiera primaria di trasformazione di fibre tessili di origine naturale o provenienti da processi di riciclo e dei processi di concia della pelle che svolgono almeno una delle attività economiche con ATECO:

13: Industrie Tessili

15.11: Preparazione e concia del cuoio

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stanziato 15 milioni di euro a sostegno della filiera delle fibre tessili naturali e della concia della pelle.

L’obiettivo è promuovere investimenti, ricerca e innovazione, con un focus sulla sostenibilità, il riciclo, la durata, il riutilizzo, la biologicità e la riduzione dell’impatto ambientale delle industrie tessili e della pelletteria.

L’intervento fa parte di uno stanziamento significativo di 250 milioni di euro messo a disposizione del MIMIT per il rilancio delle imprese del settore, annunciato dal ministro Urso durante il Tavolo permanente della Moda, riunitosi lo scorso 24 gennaio 2025.

I fondi, suddivisi in 10 milioni a fondo perduto e 5 milioni per finanziamenti agevolati finanziano programmi di investimento in:


Crescita e innovazione: programmi di investimento finalizzati all’aumento della capacità produttiva nel rispetto della sostenibilità ambientale.

Sostenibilità ambientale: programmi di investimento che hanno come obiettivo l’acquisizione di beni strumentali e certificazioni, utilizzo di fibre naturali e materiali riciclati.

Ai fini dell’ammissibilità i programmi devono essere realizzati entro e non oltre 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione e prevedere spese ammissibili non inferiori a euro 30.000.


Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, nei limiti e alle condizioni previste dal regolamento de minimis.

Per investimenti fino a 100.000 euro, è previsto un contributo a fondo perduto del 60%

Per investimenti con spese comprese tra 100.000 e 200.000 euro, il contributo a fondo perduto sarà sempre del 60% sulla prima parte (fino a 100.000 euro), mentre la parte eccedente sarà coperta da un finanziamento agevolato all’80%.

I termini per la presentazione delle domande saranno determinati con un successivo decreto ministeriale.

Le spese ammissibili

Sono ammissibili le seguenti spese:

  • acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, comprese le relative spese di installazione;
  • formazione del personale dedicato all’uso dei nuovi macchinari pari ad un massimo del 20% e riferito al valore del singolo bene ammesso all’agevolazione;
  • acquisto di brevetti o acquisizione di relative licenze d’uso;
  • spese connesse all’acquisizione della certificazione di sostenibilità di prodotto o di processo, compresi gli oneri di verifica finalizzati all’acquisizione della suddetta certificazione, escluse quelle di obbligo normativo, rilasciati da organismi di conformità accreditati;
  • acquisto di nuove licenze software per la tracciabilità della filiera;
  • spese per attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale complessivamente nel limite del 30% dell’importo delle spese ammissibili del progetto.
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Contributo per la certificazione della parità di genere

Contributo per servizi di assistenza tecnica e per la certificazione della parità di genere

secondo la norma UNI/PdR 125:2022

La dotazione finanziaria è pari a euro 2.534.597,07.

Il 5% delle risorse è riservato alle imprese in possesso del rating di legalità.

Chi sono i beneficiari del contributo per la certificazione della parità di genere

Possono richiedere le agevolazioni di questo bando le Micro, Piccole o Medie imprese che:

  • abbiano in pianta organica almeno un dipendente;
  • abbiano sede legale e operativa in Italia;
  • siano regolarmente costituite, iscritte nel Registro delle Imprese e attive;
  • siano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo sottoposte a procedura concorsuale, di liquidazione coatta o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale) o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • non abbiano nei propri confronti cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all’art. 67 della vigente normativa antimafia (D. Lgs. n. 159/2011 e s.m.i.);
  • siano in regola con l’assolvimento degli obblighi contributivi attestati dal Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC);
  • non abbiano procedimenti amministrativi in corso connessi ad atti di revoca per indebita percezione di risorse pubbliche;
  • siano in regola con l’adempimento previsto dall’art. 46 del d. Lgs. 11 aprile 2006, n. 198 e s.m.i. “Rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile” (per le sole imprese che occupano più di 50 dipendenti);
  • siano in regola con le assunzioni previste dalla Legge 12 marzo 1999, n. 68 recante “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” ss.mm.ii, in materia di collocamento mirato ai disabili;
  • non svolgano determinate attività, nel rispetto del principio di “non arrecare un danno significativo”;
  • abbiano concluso positivamente il pre-screening (autovalutazione) attraverso l’apposito test.

Progetti ammissibili

Il bando contributo per la certificazione della parità di genere si articola in due contributi:

  • uno per i servizi di consulenza;
  • uno per i servizi di certificazione.

Infatti, è erogato un contributo (voucher) per servizi di assistenza tecnica e accompagnamento, per tutoraggio e supporto tecnico-gestionale, mediante incontri tra la singola impresa e l’esperto incaricato.

Tali servizi, finalizzati all’ottenimento della certificazione della parità di genere, atti a trasferire alle
imprese beneficiarie competenze specialistiche e strategiche a tale scopo, prevedono il supporto:

  • per l’analisi dei processi, per individuare i gap esistenti tra lo stato attuale e i requisiti richiesti dalla norma UNI/PdR 125:2022, per la personalizzazione di documenti/strumenti del Sistema di Gestione della Parità di Genere messi a disposizione, per l’implementazione del Sistema di gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici. Per tali attività sono previste fino a 4 giornate di assistenza;
  • per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione adottato dall’impresa alle prescrizioni della prassi della UNI/PdR 125:2022. Per tale attività è prevista 1 giornata di assistenza.

Inoltre, è erogato un contributo per i servizi di certificazione della parità di genere in conformità alla norma UNI/PdR 125:2022 da parte degli Organismi di Certificazione iscritti all’apposito elenco.

A tal fine l’impresa acquisisce un preventivo per i servizi di certificazione e lo presenta congiuntamente alla richiesta di contributo. Il contributo, successivamente al conseguimento della certificazione, viene erogato direttamente all’Organismo di Certificazione, senza che l’impresa debba sostenere alcun costo per i servizi di certificazione nei limiti del contributo concedibile.

Sono ammissibili i soli servizi per il rilascio della prima certificazione e relativamente alle seguenti voci:
- esame della domanda;

- verifica documentale;

- verifica in sede e osservazione diretta dell’attività dell’organizzazione certificata;

- rilascio del certificato.

Non sono ammissibili i costi per lo svolgimento di altri servizi (es. pre-audit, audit supplementari, sorveglianza annuale e rinnovo).

Durata dei progetti di certificazione della parità di genere

Per i servizi di consulenza, l’impresa deve usufruire dei servizi agevolati entro 6 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione del contributo e comunque in tempo utile per conseguire la certificazione entro il termine del 30 giugno 2026.

Per i servizi di certificazione, l’impresa beneficiaria deve conseguire la certificazione entro 9 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione del contributo e comunque entro il termine del 30 giugno 2026.

In caso di mancato rilascio della certificazione entro i termini di cui sopra il contributo per i servizi di certificazione non sarà erogato e il corrispettivo dell’Organismo di Certificazione dovrà essere sostenuto interamente dall’impresa.

Contributo a fondo perduto per la certificazione della parità di genere

Il contributo a fondo perduto per i servizi di consulenza viene riconosciuto nella misura massima di:

- euro 1.639,34  per l’analisi dei processi, per individuare i gap esistenti tra lo stato attuale e i requisiti richiesti, per la personalizzazione di documenti/strumenti, per l’implementazione del Sistema di Gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici.

- euro 409,84 per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione adottato dall’impresa alle
prescrizioni della prassi della UNI/PdR 125:2022.

 

Il contributo a fondo perduto per i servizi di certificazione viene riconosciuto nella misura massima di:

- euro 1.200,00 per ogni giornata di audit dell’Organismo di Certificazione.

Il numero massimo di giornate di audit è determinato in base al numero di addetti dell'impresa.

Per il calcolo degli addetti dovranno essere conteggiati solo gli addetti equivalenti coinvolti nei processi ritenuti più critici nell’ambito del Sistema di Gestione della Parità di Genere, e non il numero complessivo degli addetti dell’organizzazione, così come indicato dal documento internazionale IAF MD 05.

In ogni caso, il numero di giornate non può essere superiore a 9, pari a un contributo massimo di euro 10.245,00.

A cosa serve la certificazione della parità di genere

La finalità della certificazione della parità di genere nelle imprese è quella di favorire l’adozione di politiche per la parità di genere e per l’empowerment femminile a livello aziendale.

Quindi di migliorare la possibilità per le donne di accedere al mercato del lavoro, di leadership e di  armonizzazione dei tempi vita.

Vantaggi economici per le imprese certificate

Al fine di promuovere l’adozione della certificazione della parità di genere da parte delle imprese, il sistema prevede un principio di premialità che si realizza con l’introduzione di meccanismi di incentivazione.

In base all’art. 5, comma 2, della legge 5 novembre 2021 n. 162 (Legge Gribaudo), alle aziende private che siano in possesso della certificazione della parità di genere in applicazione della prassi UNI/PdR 125:2022 rilasciata da un organismo di certificazione accreditato è concesso un esonero dal versamento di una percentuale dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro.

In particolare, l’esonero è determinato in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna impresa. L’art. 1, comma 138, della legge 30 dicembre 2021 n. 234 ha stanziato i fondi per finanziare la misura a regime, prevedendo 50 milioni di euro a partire dal 2023.

La definizione delle modalità attuative della decontribuzione per le imprese certificate è regolata da un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro con delega per le pari opportunità adottato il 20 ottobre 2022.

Inoltre, sempre ai sensi della Legge Gribaudo (art. 5, comma 3) alle aziende che, alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, siano in possesso della certificazione della parità di genere in applicazione alla prassi UNI/PdR 125:2022, rilasciata da un organismo di certificazione accreditato, è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.

Infine, con l’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, secondo quanto previsto all'art. 108, comma 7, così come modificato dall’art. 6 co. 2 bis del decreto legge 10 maggio 2023 n. 51, convertito con modificazioni dalla legge 3 luglio 2023 n. 87, le amministrazioni aggiudicatrici indicano, nei loro avvisi, un maggiore punteggio legato al possesso della certificazione di genere. L’art 106, comma 8, del nuovo codice dei contratti pubblici prevede, inoltre, per tutte le tipologie di contratto una diminuzione della garanzia del 20%, cumulabile con tutte le altre riduzioni previste dalla legge, in caso di possesso di certificazioni (riportate nell’allegato II. 13 al Codice) attestanti specifiche qualità, tra le quali rientra anche la certificazione della parità di genere.

Cosa possiamo fare sul bando contributo per la certificazione della parità di genere

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Quanto manca alla chiusura del bando

Fondo-Nuove-Competenze

Fondo Nuove Competenze - FNC3

Fondo Nuove Competenze - FNC3

Il Fondo Nuove Competenze, FNC3, è un’agevolazione destinata alle imprese a sostegno e rafforzamento della formazione dei loro lavoratori dipendenti.

Le imprese che accedono all’incentivo possono ottenere un contributo a fondo perduto a copertura del costo delle ore di lavoro utilizzate dai dipendenti per partecipare a piani di formazione che permettano loro di acquisire nuove competenze utili per affrontare le innovazioni nel mondo del lavoro.

Le domande dovranno pervenire, a pena di inammissibilità, a partire dal 10 febbraio 2025 e fino al 10 aprile 2025, salvo esaurimento anticipato dei fondi stanziati.

Beneficiari del Fondo Nuove Competenze

Possono accedere al Fondo Nuove Competenze tutte le imprese che abbiano sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi formativi di accrescimento delle competenze dei lavoratori.

Le imprese:

  • devono essere in regola sotto il profilo contributivo, fiscale e assistenziale;
  • non devono trovarsi in condizione di liquidazione, fallimento, cessazione di attività, concordato preventivo o in procedimenti finalizzati alla dichiarazione di una di tali situazioni.

Destinatari del Fondo Nuove Competenze

Sono destinatari del Fondo Nuove Competenze i lavoratori occupati coinvolti nelle azioni formative del piano.

Inoltre è possibile prevedere la partecipazione al progetto formativo, oltre che di propri lavoratori, anche di disoccupati che siano stati preselezionati.

Qualora almeno il 70% di tali soggetti siano assunti, con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato, dopo la conclusione della formazione ed entro la presentazione della richiesta di saldo, il datore di lavoro riceverà un contributo di euro 800,00 per ogni disoccupato assunto.

 

Contributo del Fondo Nuove Competenze

Il contributo copre la retribuzione oraria dei lavoratori partecipanti alla formazione:

  • al 60% per tutti i lavoratori (80% in caso di interventi riguardanti una filiera produttiva);
  • al 100% in caso di disoccupati da almeno 12 mesi, assunti con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato successivamente alla data di pubblicazione del bando e prima dell’avvio della  formazione.

Inoltre, il contributo copre anche gli importi dei contributi previdenziali e assistenziali delle ore destinate alla formazione.

I contributi sono rimborsati al 100%, includendo anche la quota a carico del lavoratore, al netto di eventuali sgravi contributivi fruiti nel mese di approvazione della domanda di accesso all’agevolazione.

Infine, se almeno il 70% dei soggetti è assunto in apprendistato o a tempo indeterminato entro la richiesta del saldo, le imprese potranno ottenere anche un contributo di 800 euro per ciascun contratto.

L’importo andrà ad aumentare la quota di retribuzione finanziata per gli altri lavoratori dell’azienda, con tetto massimo del 100% del costo del lavoro.

Se la formazione interessa disoccupati per la successiva assunzione con contratto stagionale di almeno 120 giorni nel settore del turismo e dell’agricoltura è inoltre riconosciuto un bonus di 300 euro per ciascuna assunzione.
 

Dettagli del Fondo Nuove Competenze

Gli ambiti formativi oggetto dei piani di formazione devono rientrare tra i seguenti:

  • sistemi tecnologici e digitali;
  • introduzione e sviluppo dell’intelligenza artificiale;
  • sostenibilità ed impatto ambientale;
  • economia circolare;
  • transizione ecologica;
  • efficientamento energetico;
  • welfare aziendale e benessere organizzativo.

Le linee di intervento previste, tra le quali le imprese sono chiamate a scegliere in fase di presentazione della domanda, sono tre:

  • sistemi formativi, ovvero i sistemi/gruppi di imprese caratterizzati dalla presenza di grandi datori di lavoro di riferimento, cosiddetti Big Player, a cui è destinato il 25% delle risorse totali;
  • filiere formative, ossia i sistemi organizzati e non organizzati di imprese micro, piccole e medie che operano preferibilmente in distretti territoriali, specializzazioni produttive, reti o filiere con una vocazione produttiva ed economica. Anche in questo caso a tale linea di intervento è destinato il 25% delle risorse totali;
  • singole imprese, che possono contare sul rimanente 50% delle risorse totali.

Per l’edizione del Fondo Nuove Competenze sono stanziate risorse per 730 milioni di euro.

Il numero delle ore da destinare allo sviluppo delle competenze per ogni lavoratore deve essere compreso tra un minimo di 30 ore e un massimo di 150 ore.

Sono ammessi a erogare la formazione:

a) soggetti accreditati dalle Regioni per svolgere attività di formazione professionale;

b) altre strutture formative specialistiche quali:

  • centri di ricerca accreditati dal Ministero dell’Istruzione;
  • altri soggetti anche privati, che per statuto o istituzionalmente, sulla base di specifiche disposizioni legislative o regolamentari, internazionali, nazionali e regionali, svolgono attività di formazione;
  • imprese dotate di strutture formative aziendali, interne o collegate o di gruppo o di rete di imprese, che abbiano una unità organizzativa identificabile all’interno dell’organigramma con dipendenti esclusivamente assegnati a tale unità organizzativa e in cui l'attività formativa del piano è svolta da docenti con un’esperienza professionale almeno triennale nella specifica disciplina. Le ore di formazione svolte da tali strutture devono essere erogate per almeno il 60% da docenti esterni all’azienda.

Fondi Paritetici Interprofessionali e Fondo Nuove Competenze

L’attività di formazione per le imprese aderenti a un Fondo Paritetico Interprofessionale (Fondimpresa, Fondirigenti, ecc.) è finanziata in tutto o in parte dai Fondi Paritetici Interprofessionali.

COSA FACCIAMO

E3 S.r.l. offre alle aziende aderenti a Fondimpresa un servizio completo in grado di utilizzare le varie opportunità che il Fondo offre (piani formativi sul proprio Conto Formazione; piani formativi con contributo aggiuntivo al proprio Conto Formazione):

  • progettazione e redazione dei Piani;
  • gestione dei Piani;
  • rendicontazione dei Piani;
  • certificazione dei rendiconti;
  • erogazione della docenza in modalità aziendale o interaziendale con docenti senior.

Quanto manca alla scadenza:

Agevolazioni Regione Piemonte

Fondo unico Competitività – filiera del legno

Fondo unico Competitività – riserva filiera del legno

sostegno agli investimenti per lo sviluppo delle imprese e per l'ammodernamento e innovazione dei processi produttivi - Fondo unico Competitività – riserva filiera del legno

Chi sono i beneficiari del bando Fondo unico Competitività – filiera del legno

Possono richiedere le agevolazioni di questo bando le:

  • Micro, piccole e medie imprese (MPMI), già in possesso dell'annotazione della qualifica artigiana sul Registro delle Imprese della CCIAA.

Le imprese devono:

  • risultare iscritte al Registro Imprese della CCIAA;
  • avere almeno un’unità locale operativa attiva in Piemonte o dimostrarne la nuova attivazione in visura camerale alla conclusione del progetto;

essere in possesso di codice ATECO primario o prevalente della/e sede/i di investimento incluso nel seguente elenco:

  • industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili);
  • fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio (Ateco 16 e relativi sottocodici);

  • fabbricazione di mobili (Ateco 31 e relativi sottocodici).

Progetti ammissibili

Accedono alla dotazione specifica i progetti che prevedono la realizzazione dei seguenti interventi:

a) apertura di nuove segherie e potenziamento delle attività di segheria già esistenti;

b) macchinari e attrezzature per migliorare le attività di esbosco, allestimento, prima lavorazione del legno, cippatura e trasporto;

c) recupero del legno di scarto delle lavorazioni della filiera del legno a fine di produzione di biomasse o energia o materiali di riciclaggio e imballaggi;

d) recupero del legno a fini produttivi derivante da ammassi alluvionali o alberi abbattuti a seguito di eventi naturali calamitosi;

e) adesione a regimi di certificazione di qualità ambientale conformi alla normativa europea;

f) innovazione tecnologica della filiera del legno, con particolare riferimento ad azioni volte al miglioramento delle prestazioni energetiche e del risparmio di emissioni in atmosfera;

g) utilizzo in prevalenza di specie arboree presenti nel territorio regionale;

h) interventi di incremento dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro;

i) interventi per la riduzione del frazionamento fondiario.

Importo minimo degli investimenti:

•    € 25.000,00 per le micro e piccole imprese;

•    € 250.000,00 per le medie imprese.

Durata dei progetti del Fondo unico Competitività – filiera del legno

Le durate progettuali massime sono stabilite in funzione dell’importo di progetto:

  • progetti di importo inferiore o uguale a € 250.000,00 – 18 mesi dalla data di concessione;
  • progetti di importo complessivo superiore a € 250.000,00 – 24 mesi dalla data di concessione.

Contributo a fondo perduto

Contributo a fondo perduto:

  • micro imprese: 10% della quota pubblica di finanziamento;
  • piccole imprese: 8% della quota pubblica di finanziamento;
  • medie imprese: 4% della quota pubblica di finanziamento.

Il contributo è erogato in un’unica soluzione, al termine dell’investimento.

Finanziamento a tasso zero

Finanziamento agevolato a copertura del 100% delle spese ammissibili così strutturato:

  • 70% a tasso zero
  • 30% fondi bancari al tasso di mercato

Rimborso in rate trimestrali posticipate, da 36 mesi a:

  • 60 mesi per importi fino a € 250.000;
  • 72 mesi per importi fino a € 1.000.000;
  • 84 mesi per importi superiori a € 1.000.000.

Eventuale preammortamento di 6 mesi.

Importo massimo di intervento con fondi a tasso zero:

  • € 500.000 per le micro imprese;
  • € 1.000.000 per le piccole imprese;
  • € 1.500.000 per le medie imprese

Erogazione in via anticipata:

  • in un’unica soluzione per importi < € 750.000
  • in due tranche a Stato Avanzamento Lavori (60%-40%) per importi superiori a € 750.000

Quali sono le spese ammesse dal Fondo unico Competitività – filiera del legno

SPESE PRINCIPALI

  • macchinari e impianti di servizio ai macchinari, attrezzature;
  • hardware e software;
  • mobili, arredi, macchine d’ufficio, altri beni strumentali;
  • automezzi per trasporto di cose > Euro 6c (compresi gli autonegozi);
  • opere edili di ristrutturazione;
  • brevetti, marchi, licenze, diritti d’autore;
  • sistemi e certificazioni aziendali;
  • certificazioni di prodotto non obbligatorie.

SPESE CON LIMITAZIONE

  • acquisto e/o costruzione di immobili da destinare all’attività d’impresa (per un importo non superiore al 100% delle “spese principali”);
  • “avviamento d’azienda” per un importo non superiore al 35% del totale delle “spese principali”;
  • scorte (materie prime, semilavorati, prodotti finiti), per un importo non superiore al 20% del totale delle “spese principali”;
  • spese generali per un importo non superiore al 5% delle “spese principali”
  • spese per servizi, per un importo non superiore al 25% del totale delle “spese principali”, includendo: consulenze aziendali, formazione del personale, intermediazione immobiliare, pubblicità e marketing e/o e‐commerce, partecipazione a fiere (plateatico e allestimento stand), locazione di immobili, locazione operativa (noleggio) di beni e servizi.

Cosa possiamo fare sul bando Fondo unico Competitività – filiera del legno

Valutare l'ammissibilità dei tuoi investimenti  20%

Predisporre e inviare le domande 40%

Gestire le domande 80%

Effettuare la rendicontazione  100%

Bando-ISI-2024

Contributo ISI 2024

Il Bando ISI INAIL 2024 (operativo nel 2025) incentiva le imprese alla realizzazione di progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori, nonché incoraggiare le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli all’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per ridurre in misura significativa le emissioni inquinanti, migliorare l’efficienza e la sostenibilità complessiva e diminuire i livelli di rumorosità o il rischio infortunistico o quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali.

Agevolazioni Regione Piemonte

Fondo Artigianato Regione Piemonte

Fondo Artigianato

sostegno agli investimenti per lo sviluppo delle imprese artigiane piemontesi e per l’ammodernamento e innovazione dei loro processi produttivi

Chi sono i beneficiari del bando Fondo Artigianato

Possono richiedere le agevolazioni di questo bando le:

  • Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI) in possesso dell'annotazione della qualifica artigiana sul Registro delle Imprese della CCIAA al momento di presentazione della domanda.

Progetti ammissibili

Sono ammissibili gli interventi finalizzati alla realizzazione di progetti di investimento, sviluppo, consolidamento e per le connesse necessità di scorte di importo minimo pari a € 25.000,00.

Durata dei progetti del Fondo Artigianato

Le durate progettuali massime sono stabilite in funzione dell’importo di progetto:

  • progetti di importo inferiore o uguale a € 250.000,00 – 18 mesi dalla data di concessione;
  • progetti di importo complessivo superiore a € 250.000,00 – 24 mesi dalla data di concessione.

Contributo a fondo perduto

Contributo a fondo perduto:

  • micro imprese: 10% della quota pubblica di finanziamento;
  • piccole imprese: 8% della quota pubblica di finanziamento;
  • medie imprese: 4% della quota pubblica di finanziamento.

Il contributo è erogato in un’unica soluzione, al termine dell’investimento.

Finanziamento a tasso zero

Finanziamento agevolato a copertura del 100% delle spese ammissibili così strutturato:

  • 70% a tasso zero
  • 30% fondi bancari al tasso di mercato

Rimborso in rate trimestrali posticipate, da 36 mesi a:

  • 60 mesi per importi fino a € 250.000;
  • 72 mesi per importi fino a € 1.000.000;
  • 84 mesi per importi superiori a € 1.000.000.

Eventuale preammortamento di 6 mesi.

Importo massimo di intervento con fondi a tasso zero:

  • € 500.000 per le micro imprese;
  • € 1.000.000 per le piccole imprese;

Erogazione in via anticipata:

  • in un’unica soluzione per importi < € 750.000
  • in due tranche a Stato Avanzamento Lavori (60%-40%) per importi superiori a € 750.000

Quali sono le spese ammesse dal bando Fondo Artigianato

SPESE PRINCIPALI

  • macchinari e impianti di servizio ai macchinari, attrezzature;
  • hardware e software;
  • mobili, arredi, macchine d’ufficio, altri beni strumentali;
  • automezzi per trasporto di cose > Euro 6c (compresi gli autonegozi);
  • opere edili di ristrutturazione;
  • brevetti, marchi, licenze, diritti d’autore;
  • sistemi e certificazioni aziendali;
  • certificazioni di prodotto non obbligatorie.

SPESE CON LIMITAZIONE

  • acquisto e/o costruzione di immobili da destinare all’attività d’impresa (per un importo non superiore al 100% delle “spese principali”);
  • “avviamento d’azienda” per un importo non superiore al 35% del totale delle “spese principali”;
  • scorte (materie prime, semilavorati, prodotti finiti), per un importo non superiore al 20% del totale delle “spese principali”;
  • spese generali per un importo non superiore al 5% delle “spese principali”
  • spese per servizi, per un importo non superiore al 25% del totale delle “spese principali”, includendo: consulenze aziendali, formazione del personale, intermediazione immobiliare, pubblicità e marketing e/o e‐commerce, partecipazione a fiere (plateatico e allestimento stand), locazione di immobili, locazione operativa (noleggio) di beni e servizi.

Cosa possiamo fare sul bando Fondo Artigianato

Valutare l'ammissibilità dei tuoi investimenti  20%

Predisporre e inviare le domande 40%

Gestire le domande 80%

Effettuare la rendicontazione  100%

Logo Regione Piemonte

Regione Piemonte riaperto il Fondo unico competitività – plafond artigianato 2024

Plafond artigianato

Riapre lo sportello del Fondo Unico Artigianato con una riserva specifica per le imprese della filiera del legno

La Regione Piemonte, il 19 novembre 2024, ha stabilito la riapertura dello sportello per la presentazione delle istanze di finanziamento e contributo sulla Misura “Sostegno agli investimenti per lo sviluppo delle imprese e per l’ammodernamento e innovazione dei processi produttivi”.

La linea A, plafond artigianato, di questa misura è riservata alle Imprese Artigiane.

Una parte delle risorse è riservata alle Imprese Artigiane della filiera del legno.

Lo sportello o per la presentazione delle domande sul plafond artigianato riaprirà in data 28 novembre 2024 e resterà aperto fino a comunicazioni di sospensione.

Sono ammissibili gli interventi finalizzati alla realizzazione di progetti di investimento, sviluppo, consolidamento e per le connesse necessità di scorte, di importo minimo pari a:

€ 25.000 per micro e piccole imprese;

€ 250.000 per le medie imprese.

Sono ammesse le spese “sostenute” successivamente alla data di invio della domanda.

Agevolazione plafond artigianato

Finanziamento con risorse regionali a tasso zero e risorse degli intermediari cofinanziatori a tassi di mercato convenzionati, fino al 100% delle spese ritenute ammissibili.

La percentuale di intervento con risorse regionali è pari al 70% del finanziamento complessivo concedibile.

Contributo a fondo perduto concesso con le seguenti percentuali e soglie massime:

•    micro imprese: 10% della quota pubblica di finanziamento;
•    piccole imprese: 8% della quota pubblica di finanziamento;
•    medie imprese: 4% della quota pubblica di finanziamento.

Alla domanda, oltre a tutta la documentazione obbligatoria prevista, va allegata la delibera della banca per la parte di finanziamento non coperta dalle risorse regionali.

VAI ALL'AGEVOLAZIONE PER TUTTI I DETTAGLI

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Certificazioni e Qualificazioni

Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Albo dei Certificatori per le attività di

Ricerca, Sviluppo e Innovazione

(numero di iscrizione 000383)

Regione Piemonte

Operatore della formazione accreditato

Codice operatore D19706

Soggetto formatore inserito nell’elenco degli abilitati dalla Regione Piemonte ad erogare diversi corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Codice operatore A578/2018

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