Contributo-Brexit

Contributo per contrastare gli impatti negativi della Brexit

Contributo per contrastare gli impatti negativi della Brexit

Un contributo per supportare le imprese danneggiate dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Chi sono i beneficiari del contributo Brexit

Possono richiedere le agevolazioni di questo bando le imprese di qualsiasi dimensione e settore.

Per dimostrare l’impatto negativo, l’impresa dovrà dimostrare ad esempio:

  • la contrazione dei volumi di affari
  • l’allungamento dei tempi di gestione degli ordini
  • problemi derivanti dall’innalzamento di barriere commerciali
  • licenziamento/assunzione dipendenti a causa della Brexit

Contributo a fondo perduto

Il contributo a fondo perduto è assogettato al regime "De minimis" e copre il 100% delle spese.

Quale sono le spese ammissibili dal bando Efficienza energetica ed energie rinnovabili

Sono ammissibili le seguenti spese connesse agli impatti della Brexit:

  • costi del personale
  • spese di viaggio (aerei – treni)
  • spese di soggiorno (viaggio – vitto)
  • costi per consulenze e servizi
  • attrezzature
  • infrastrutture
  • spese generali calcolate su base forfettaria fino al 7% dei costi diretti ammissibili

Sono ammissibili le spese sostenute dal 01/01/2020 alla presentazione della domanda di contributo.

L'importo complessivo delle spese deve essere superiore a 10.000 euro.

Cosa possiamo fare sul bando Brexit

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Risparmio_energetico

Efficienza energetica ed energie rinnovabili nelle imprese piemontesi

Efficienza energetica ed energie rinnovabili nelle imprese piemontesi

Il bando promuove investimenti per la riduzione dei consumi e delle correlate emissioni inquinanti e climalteranti degli edifici e degli impianti produttivi attraverso la razionalizzazione dei cicli produttivi, l’utilizzo efficiente dell’energia e la produzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo.

L’agevolazione, che copre fino al 100% dei costi ammissibili dell’investimento, è costituita da un finanziamento agevolato e da una quota a fondo perduto. 

Chi sono i beneficiari del bando efficienza energetica ed energie rinnovabili nelle imprese

Possono richiedere le agevolazioni di questo bando le:
  • Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI);
  • Grandi Imprese (GI).

La presentazione della domanda sull’Azione II.2ii.2 Promozione dell’utilizzo delle energie rinnovabili nelle imprese può avvenire solo se è già stata presentata una domanda sulla Azione II.2i.2 Efficientamento energetico nelle imprese, oppure se è già realizzato e si è già ottenuto positivo esito alla rendicontazione di un intervento di efficientamento energetico con la programmazione POR FESR 2014- 2020 – Asse IV Azione IV.4b.2.1.

Progetti ammissibili

Azione II.2i.2 Efficientamento energetico nelle imprese

Prevede cinque Linee di intervento:

  • a) impianti di cogenerazione ad alto rendimento ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva 012/27/EU, qualificati CAR dal GSE (Reg. 651/2014 art.40);
  • b) interventi di razionalizzazione dei cicli produttivi e utilizzo efficiente dell’energia (Reg. 651/2014 art.38);
  • c) interventi di efficientamento energetico di edifici delle imprese (Reg. 651/2014 art.38) per la parte eccedente rispetto a quanto già previsto dal D.M. 26/06/2015 “requisiti minimi”;
  • d) installazione di sistemi di building automation connessi agli interventi di efficientamento (Reg. 651/2014 art.38);
  • e) sviluppo di processi innovativi volti al risparmio energetico, compresa l’eventuale  ingegnerizzazione di nuove linee di produzione efficienti (Reg. 651/2014 art.38).

Dimensione del progetto:

Per le MPMI sono ammissibili investimenti di importo minimo pari a € 80.000 euro ed un massimo pari a € 3.000.000, IVA inclusa, fermo restando il rispetto delle soglie individuate dalla normativa sugli aiuti di Stato applicata.

Per le GI sono ammissibili investimenti che rivestono carattere di strategicità di importo minimo pari a € 500.000 euro e massimo pari a € 5.000.000, IVA inclusa, fermo restando il rispetto delle soglie e delle intensità di aiuto individuate dalla normativa sugli aiuti di Stato applicata.

 

Azione II.2.ii.2 Promozione dell’utilizzo delle energie rinnovabili nelle imprese

prevede cinque Linee di intervento:

  • a) impianti di cogenerazione ad alto rendimento ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva 2012/27/EU, qualificati CAR dal GSE, alimentati a fonti rinnovabili;
  • b) installazione di impianti a fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica attraverso lo sfruttamento dell’energia idraulica e solare-fotovoltaica;
  • c) installazione di impianti a fonti rinnovabili per la produzione di energia termica attraverso lo sfruttamento dell’energia dell’ambiente, geotermica, solare termica o da biomassa;
  • d) produzione di idrogeno verde da energia elettrica rinnovabile;
  • e) sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia prodotta di media e piccola taglia.

Gli interventi sono finalizzati all’autoconsumo dell’energia prodotta e possono comprendere sistemi di accumulo/stoccaggio di media e piccola taglia.

Dimensione del progetto:

Per le MPMI sono ammissibili investimenti di importo minimo pari a € 100.000 euro ed un massimo pari a € 3.000.00011 IVA, inclusa, fermo restando il rispetto delle soglie individuate dalla normativa sugli aiuti di Stato applicata.

Per le GI sono ammissibili investimenti che rivestono carattere di strategicità di importo minimo pari a € 500.000 euro e massimo pari a € 5.000.00012, IVA inclusa, fermo restando il rispetto delle soglie e delle intensità di aiuto individuate dalla normativa sugli aiuti di Stato applicata.

Per l’Azione Azione II.2.i.2 Efficientamento energetico nelle imprese, gli interventi dovranno garantire un risparmio annuo minimo di emissioni e/o di energia primaria, parametrato alla situazione preesistente, differenziato a seconda della Linea di intervento cui afferiscono, come specificato dal bando.

Per l’Azione II.2.ii.2 Promozione dell’utilizzo delle energie rinnovabili nelle imprese, gli interventi dovranno garantire un risparmio annuo di emissioni e/o di energia primaria, parametrato alla situazione preesistente, differenziato a seconda della Linea di intervento cui afferiscono, come specificato dal bando.

 

Durata dei progetti di efficienza energetica ed energie rinnovabili

Il termine per la conclusione dell’investimento è di 24 mesi dalla data di concessione dell’agevolazione.

Contributo a fondo perduto

L’agevolazione risulta così suddivisa:

Micro e Piccole Imprese:

  • finanziamento pari al 70% del valore del progetto, erogato per il 70% con risorse a valere sul FESR e per la quota restante (pari ad almeno al 30%) da fondi bancari;
  • contributo a fondo perduto del 30% del valore del progetto.

Le percentuali per le imprese la cui sede destinataria dell’investimento sia collocata in un comune compreso nelle cosiddette “aree 107.3.c” sono le seguenti:

  • finanziamento pari al 65%
  • contributo a fondo perduto del 35%

Medie Imprese:

  • finanziamento pari all’80%, erogato per il 70% con risorse a valere sul FESR e per la quota restante (pari ad almeno al 30%) da fondi bancari;
  • contributo a fondo perduto del 20%.

Le percentuali per le imprese la cui sede destinataria dell’investimento sia collocata in un comune compreso nelle cosiddette “aree 107.3.c” sono le seguenti:

  • finanziamento pari al 75%;
  • contributo a fondo perduto del 25%.

Grandi Imprese:

  • finanziamento pari al 90% del valore del progetto, erogato per il 70% con risorse a valere sul FESR e per la quota restante (pari ad almeno al 30%) da fondi bancari;
  • contributo a fondo perduto del 10%

Le percentuali per le imprese la cui sede destinataria dell’investimento sia collocata in un comune compreso nelle cosiddette “aree 107.3.c” sono le seguenti:

  • finanziamento pari all'85%;
  • contributo a fondo perduto del 15%.

Quale sono le spese ammissibili dal bando Efficienza energetica ed energie rinnovabili

Per ogni Azione, sono ammissibili esclusivamente le voci di spesa elencate di seguito:

a) fornitura dei componenti necessari alla modifica dei processi o alla realizzazione degli impianti o degli involucri edilizi ad alta efficienza; sono comprese le apparecchiature per la riduzione/eliminazione degli impatti ambientali nel rispetto del principio DNSH;

b) installazione e posa in opera degli impianti e dei componenti degli involucri edilizi e dei sistemi di accumulo;

c) opere edili ad esclusivo asservimento di impianti/macchinari oggetto di finanziamento e/o interventi di messa in sicurezza (sismica o ambientale, ad esempio l’eliminazione di sorgenti potenzialmente inquinanti, come materiali contenenti amianto, serbatoi di combustibili dismessi, ecc.) degli impianti/edifici oggetto di agevolazione e/o eventuali opere necessarie alla “resa a prova di clima” delle opere finanziate; le opere edili nel caso della Azione II.2.i.2 - Intervento a) e Azione II.2.ii.2 - Intervento a), gli interventi di messa in sicurezza e quelli a garanzia dell’immunizzazione degli effetti del clima, sono ammissibili complessivamente nei limiti del 20% del totale della spesa ammessa sommando le suddette voci a) e b); sono fatti salvi gli interventi di cui alla Azione II.2.i.2 - Intervento c);

d) sia per impianti, sia per involucri edilizi: spese tecniche per progettazione (sostenute dopo il 07/10/2022), direzione lavori, collaudo (es. Diagnosi energetica, Attestato di Prestazione Energetica dell’edificio, Certificazione degli impianti, ecc..). Le spese tecniche sono ammesse fino ad un massimo da calcolare secondo la formula: STA = Inv*[(30-4*LOG(Inv))/100], dove STA è la Spesa Tecnica Ammissibile e Inv è il costo totale dell’intervento (voci di spesa a + b + c). Per importi maggiori di 3.000.000 € si applica l'aliquota dei 3 milioni.

L'IVA è ammissibile in base a quanto previsto dall’art. 64 del Reg. (UE) 2021/1060.

Cosa possiamo fare sul bando Efficienza Energetica

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Voucher internazionalizzazione - TEM - Bonus Export Digitale

Bonus Export Digitale

Bonus Export Digitale

Chi sono i beneficiari del bonus export digitale

Il contributo è rivolto alle micro e piccole imprese manifatturiere. Per i parametri per rientrare nella definizione di piccole imprese vedere qui. Le attività manifatturiere sono quelle con codice ATECO C (dal 10.00.00 al 33)

Progetti ammissibili al bonus export digitale

Il Bonus Export Digitale è un contributo a fondo perduto di 4.000 euro per l’acquisto per almeno 5.000 euro, di soluzioni digitali utili all’internazionalizzazione. E' un progetto del Ministero degli Esteri e dell'Agenzia ICE che punta a sostenere le micro e piccole imprese manifatturiere nelle attività di internazionalizzazione attraverso soluzioni digitali come:
  • realizzazione di siti e-commerce e/o app mobile
  • realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per amplificare la presenza online attraverso attività di digital marketing (e-commerce, campagne, presenza social) adatte al settore di competenza
  • servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano
  • iscrizione e/o abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing

Contributo a fondo perduto

Il Bonus Export Digitale è un contributo a fondo perduto di 4.000 euro a fronte di una spesa di almeno 5.000 euro L'agevolazione è concessa in regime "de minimis". Il contributo è erogato in unica soluzione a seguito di rendicontazione delle spese sostenute presso società fornitrici iscritte all’elenco dedicato. Le domande saranno valutate in base all’ordine di arrivo, fino ad esaurimento dei fondi.

Quale sono le spese ammissibili

Sono ammissibili al bonus export digitale le seguenti spese:

a) spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile, ivi compresi eventuali investimenti atti a garantire la sincronizzazione con marketplace internazionali forniti da soggetti terzi;

b) spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce che prevedano l’automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web nonché il raccordo tra le funzionalità operative del canale digitale di vendita prescelto e i propri sistemi di Customer Relationship Management – CRM (ad esempio i sistemi API – Application Programming Interface);

c) spese per la realizzazione di servizi accessori all’e-commerce quali quelli di smart payment, predisposizione di portfolio prodotti, traduzioni, shooting fotografici, video making, web design e content strategy;

d) spese per la realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale dell’export digitale, con specifico riferimento al portafoglio prodotti, ai mercati esteri e ai siti di vendita online prescelti;

e) spese per digital marketing finalizzate a sviluppare attività di internazionalizzazione: campagne di promozione digitale, Search Engine Optimization (SEO), costi di backlink e di Search Engine Marketing (SEM), campagne di content marketing, inbound marketing, di couponing e costi per il rafforzamento della presenza sui canali social; spese di lead generation e lead nurturing;

f) servizi di CMS (Content Management System): restyling di siti web siano essi grafici e/o di contenuti volti all’aumento della presenza sui mercati esteri;

g) spese per l’iscrizione e/o l’abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing, quali strumenti volti a favorire il processo di esportazione;

h) spese per servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano finalizzati ad aumentare la presenza sui mercati esteri;

i) spese per l’upgrade delle dotazioni di hardware necessarie allo sviluppo di processi organizzativi di cui alla lettera h.

Quali sono i fornitori

Sono ammissibili esclusivamente titoli di spesa in formato elettronico emessi, in data successiva alla presentazione della domanda di contributo, da fornitori inseriti in apposito elenco.

Cosa possiamo fare

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Brevetti+ Marchi+ e Disegni+

Brevetti+, Marchi+ e Disegni+

Brevetti+, Marchi+ e Disegni+

pubblicati i bandi per 46 milioni di euro di contributi

Come indicato nelle “ Linee di intervento strategiche sulla proprietà industriale per il triennio 2021-2023”, il Ministero dello Sviluppo Economico, ha provveduto ad adottare i nuovi bandi per l’annualità 2022 per la concessione delle misure agevolative denominate Brevetti+, Disegni+ e Marchi+.

Le domande di contributo potranno essere presentate a partire:

  • dal 27 settembre 2022 per Brevetti+
  • dal 11 ottobre 2022 per Disegni+
  • dal 25 ottobre 2022 per Marchi+

In favore delle tre misure, con il decreto direttoriale di programmazione delle risorse sono stati messi a disposizione per l’anno 2022 46 milioni di euro, di cui 30 milioni per Brevetti+, 14 milioni di euro per Disegni+ e 2 milioni di euro per Marchi+

Con il bando Brevetti+ si intende favorire lo sviluppo di una strategia brevettuale e l’accrescimento della capacità competitiva delle micro, piccole e medie imprese, attraverso la concessione ed erogazione di contributi per l’acquisto di servizi specialistici finalizzati alla valorizzazione economica di un brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato.

Le spese ammissibili sono rappresentate dall'acquisizione di consulenze nelle seguenti aree:

  • Progettazione, ingegnerizzazione e industrializzazione
  • Organizzazione e sviluppo
  • Trasferimento tecnologico

È prevista la concessione di un’agevolazione a fondo perduto, nel rispetto della regola del
de minimis, del valore massimo di € 140.000. Tale agevolazione non può essere superiore all’ 80%
dei costi ammissibili.

Con il bando Marchi+ si intende supportare le imprese di micro, piccola e media dimensione nella tutela dei marchi all’estero mediante agevolazioni concesse nella forma di contributo in conto capitale.

Le spese ammissibili sono rappresentate dall'acquisizione di consulenze nelle seguenti aree:

  • Progettazione della rappresentazione del marchio
  • Assistenza per il deposito
  • Ricerche di anteriorità
  • Assistenza legale per azioni di tutela del marchio
  • Tasse di deposito

È prevista la concessione di un’agevolazione a fondo perduto, nel rispetto della regola del
de minimis, del valore massimo di € 6.000 per marchio. Tale agevolazione non può essere superiore all’80% dei costi ammissibili.

Con il bando Disegni+ si intende supportare le imprese di micro, piccola e media dimensione nella
valorizzazione di disegni e modelli attraverso agevolazioni concesse nella forma di contributo in conto
capitale.

Le spese ammissibili sono rappresentate da:

  • ricerca sull’utilizzo di materiali innovativi (inclusi materiali che derivano da riutilizzo, materiali riciclati e simili);
  • realizzazione di prototipi;
  • realizzazione di stampi;
  • consulenza tecnica per la catena produttiva finalizzata alla messa in produzione del prodotto/disegno;
  • consulenza tecnica per certificazioni di prodotto o di sostenibilità ambientale;
  • consulenza specializzata nell’approccio al mercato (es. business plan, piano di marketing, analisi del mercato, progettazione layout grafici e testi per materiale di comunicazione offline e online) e per la valutazione tecnico-economica del disegno/modello (ai fini della cedibilità del disegno/modello registrato);
  • consulenza legale per la tutela da azioni di contraffazione (azioni legali relative a casi concreti) e/o per accordi di licenza

È prevista la concessione di un’agevolazione a fondo perduto, nel rispetto della regola del
de minimis, del valore massimo di € 60.000. Tale agevolazione non può essere superiore all’80% dei costi ammissibili.

Avvisi Fondimpresa

Avviso 5/2022 – Formazione di donne e ultra cinquantenni

Avviso 5/2022 Fondimpresa

formazione di donne e ultra cinquantenni

Cosa agevola l'Avviso 5/2022 Fondimpresa

Con l'Avviso 5/2022 Fondimpresa ha stanziato 10 milioni di euro per la realizzazione di piani formativi finalizzati alla formazione di lavoratrici donne di tutte le età e lavoratori uomini ultra cinquantenni.

Dalle ore 9:00 del 30 settembre 2022 fino alle ore 13:00 del 30 dicembre 2022, le aziende di piccola e media dimensione (PMI) aderenti al Fondo potranno presentare richiesta del contributo. Ogni piano formativo deve prevedere almeno 5 destinatari. Inoltre, è necessario che almeno 5 partecipanti frequentino almeno 12 ore.

Possono essere ammesse le attività formative organizzate per conformare le imprese alla normativa nazionale obbligatoria in materia di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro nella misura massima del 20% delle ore.

Tra i destinatari del Piano possono essere inclusi anche i lavoratori posti in cassa integrazione guadagni, anche in deroga e gli apprendisti anche per attività formative obbligatorie previste dal loro contratto.

Chi può beneficiare dell'Avviso 5/2022

Possono beneficiare di tale contributo esclusivamente le PMI che non hanno presentato alcun Piano a valere sugli Avvisi 2/2020 e 3/2021 di Fondimpresa.

È richiesta alle PMI interessate la presenza di un saldo attivo sul proprio Conto Formazione, risultante dalla somma degli importi effettivamente disponibili su tutte le matricole INPS per cui l'azienda ha aderito al Fondo.

Inoltre, le stesse devono aver maturato sul proprio Conto Formazione, nel periodo di adesione, un accantonamento medio annuo, al lordo degli eventuali utilizzi per piani formativi, non superiore a euro 10.000,00.

Contributo dell'Avviso 3/2022 Fondimpresa

Il contributo aggiuntivo è concesso per un importo compreso tra 1.500,00 e 10.000,00 euro per azienda sulla base del maturando iniziale dell’anno in corso.

Cosa possiamo fare

E3 S.r.l. offre alle aziende aderenti a Fondimpresa un servizio completo in grado di utilizzare le varie opportunità che il Fondo offre (piani formativi sul proprio Conto Formazione; piani formativi con contributo aggiuntivo al proprio Conto Formazione):
  • progettazione e redazione dei Piani;
  • gestione dei Piani;
  • rendicontazione dei Piani;
  • certificazione dei rendiconti;
  • erogazione della docenza in modalità aziendale o interaziendale con docenti senior.

Se la tua azienda non aderisce ancora a Fondimpresa leggi qui.

Quanto manca all'apertura:

comparto-della-riparazione

Sostegno alle imprese artigiane nel miglioramento tecnologico del comparto della riparazione

Contributo e finanziamento agevolato per il comparto della riparazione di veicoli e motocicli

L’intervento è finalizzato a supportare le imprese artigiane piemontesi nel miglioramento tecnologico del comparto della riparazione, finalizzato all'uso e manutenzione dei trasporti sostenibili, attraverso l'acquisizione di nuove attrezzature e competenze per intervenire sulle nuove motorizzazioni
(elettrico, ibrido, idrogeno) e su mezzi di trasporto interconnessi.

Chi può presentare domanda

Le Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI) artigiane aventi unità locale operativa attiva in Piemonte e iscritte al Registro Imprese.

Sono ammessi alla partecipazione al bando i seguenti codici ATECO:

  • riparazione meccaniche di autoveicoli (Ateco 45.20.10);
  • riparazione di carrozzerie di autoveicoli (Ateco 45.20.20);
  • riparazione di impianti elettrici e di alimentazione per autoveicoli (Ateco 45.20.30);
  • riparazione e sostituzione di pneumatici per autoveicoli (Ateco 45.20.40);
  • manutenzione e riparazione di motocicli e ciclomotori (inclusi i pneumatici) (Ateco 45.40.30);
  • riparazione e manutenzione di trattori agricoli (33.12.60);
  • riparazione di articoli sportivi (escluse le armi sportive) e attrezzature da campeggio incluse le biciclette (Ateco 95.29.02).

CONTRIBUTO

per il comparto della riparazione

micro imprese: 10% della quota di finanziamento erogata con fondi regionali

piccole imprese: 8% della quota di finanziamento erogata con fondi regionali

medie imprese: 4% della quota di finanziamento erogata con fondi regionali

FINANZIAMENTO AGEVOLATO

per il comparto della riparazione

Copertura fino al 100% delle spese ammissibili.

La percentuale massima di intervento con risorse regionali a tasso zero è pari al 70% del finanziamento complessivo concedibile, con i seguenti limiti:

micro imprese: € 500.000

piccole imprese: 1.000.000

medie imprese: € 1.500.000

Il finanziamento deve essere restituito con un piano di ammortamento della durata di minimo 36 mesi e massimo di:

‐ 60 mesi per finanziamenti complessivi di importo inferiore o uguale a € 250.000,00;

‐ 72 mesi per finanziamenti complessivi di importo superiore a € 250.000,00 e inferiore o uguale a €
1.000.000,00;

‐ 84 mesi per finanziamenti complessivi di importo superiore a € 1.000.000,00.

Per tutti i piani di ammortamento è previsto un eventuale preammortamento di 6 mesi, oltre al preammortamento tecnico fino a fine trimestre solare.

Il rimborso avviene con rate trimestrali posticipate.

Per quali investimenti

Macchinari, impianti e attrezzature;

hardware e software;

automezzi per trasporto di cose, alimentati a combustibili tradizionali o a combustibili alternativi;

opere edili, arredi;

brevetti, marchi, licenze, diritti d’autore;

sistemi e certificazioni aziendali;

certificazioni di prodotto;

interventi necessari alla sanificazione degli ambienti di lavoro e all’acquisto di DPI acquisto e/o costruzione di immobili da destinare all’attività d’impresa;

scorte;

spese per servizi, consulenze aziendali, formazione del personale, intermediazione immobiliare, costi di pubblicità e marketing;

spese per partecipazione a fiere;

locazione di immobili per l’attività, locazione operativa di beni e servizi;

spese generali, utenze, cancelleria, spese per manutenzioni ordinarie, commissioni di garanzia.

 

Importo minimo dell'investimento pari a:

€ 25.000 per micro e piccole imprese;

€ 250.000 per le medie imprese

 

Le spese sono ammissibili se successive alla data di presentazione della domanda telematica.

Trasferirsi-in-Piemonte

Contributi della Regione Piemonte per trasferirsi in un paese di montagna

Contributi della Regione Piemonte per trasferirsi in un paese di montagna

10 milioni di euro stanziati

Contributo sulle spese di acquisto e/o recupero di immobili (intesi ai fini del presente bando unicamente come singole unità abitative)

Gli immobili sono da destinare a prima abitazione da parte di persone che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale nei comuni montani della Regione Piemonte di cui all’allegato elenco.

Le domande di partecipazione a questa iniziativa, che punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria, potranno essere presentate dal 2 novembre al 15 dicembre 2021.

Il bando stanzia 10 milioni di euro per consentire a chi risiede in un Comune italiano non montano e intende acquistare o recuperare in un paese montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti un immobile da rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, di ottenere un contributo da 10.000 a 40.000 euro.

I Comuni montani del Piemonte con meno di 5.000 mila abitanti protagonisti del bando sono 465:

  • 48 in provincia di Alessandria
  • 12 in provincia di Asti
  • 48 in provincia di Biella
  • 132 in provincia di Cuneo
  • 3 in provincia di Novara
  • 132 in provincia di Torino
  • 66 nel Verbano-Cusio-Ossola
  • 24 in provincia di Vercelli

Consulta l'elenco

I requisiti per accedere al contributo per trasferirsi in un paese di montagna

Potranno presentare la domanda i nati dal 1955 e, per fare in modo che aderiscano soprattutto i giovani, chi è nato dopo il 1980 riceverà un punteggio più alto.

Punteggi premianti anche per:

  • gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità
  • l’attività lavorativa esercitata nel paese montano oppure in smart-working per almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento
  • un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro
  • almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato.

Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte, per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare del contributo per trasferirsi in un paese di montagna occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci anni.

Il bando per trasferirsi in un paese di montagna è una misura che non resterà isolata.

In autunno si unirà in maniera sinergica con quello che incentiverà le “botteghe dei servizi”, con specifici contributi per sostenere le attività che offrono servizi alla cittadinanza nei territori montani e contrastare così la desertificazione commerciale.

Trasferirsi-in-Piemonte
Voucher internazionalizzazione - TEM - Bonus Export Digitale

Riapertura bandi Simest

Riapertura bandi Simest

nuove domande di finanziamento agevolato del Fondo 394/81 e relativo cofinanziamento a fondo perduto a valere sulle risorse provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Il Comitato Agevolazioni in data 27 luglio 2021 ha deliberato la riapertura, a decorrere dalle ore 9.30 del 28 ottobre 2021, delle attività di ricezione di nuove domande di finanziamento agevolato e relativo contributo a fondo perduto.

Le domande dovranno essere presentate entro le ore 18.00 del giorno 3 dicembre 2021, salva eventuale chiusura anticipata per esaurimento delle risorse.

L'ultima edizione dei bandi (3 giugno 2021), a seguito del massiccio afflusso di domande in relazione alle disponibilità delle risorse finanziarie, ha visto la chiusura degli stessi dopo poche ore dalla loro apertura.

E' questo uno strumento che nel 2020 ha messo a disposizione delle aziende circa 3 miliardi di euro, erogati in oltre 100o00 operazioni a 7.600 aziende, che hanno potuto usufruire di agevolazioni per la patrimonializzazione, lo sviluppo dell’e-commerce, la partecipazione a fiere, l'apertura di uffici e showroom all'estero e altre azioni volte al posizionamento sui mercati internazionali attraverso un contributo a fondo perduto del 50% e a un finanziamento a tasso vicino allo zero.

Nell'ultima edizione di giugno 2021, nonostante le agevolazioni siano state ridotte (contributo a fondo perduto non più previsto per le operazioni di patrimonializzazione e sceso per le restanti operazioni al 25%), vi è stata una grande richiesta con il portale per la presentazione delle domande andato in tilt poco dopo l’apertura dello sportello a causa dell’alto numero di accessi.

MiSE

Contributo e finanziamento agevolato Digital Transformation

Digital Transformation

Le risorse disponibili per l’attuazione della misura ammontano complessivamente a 100 milioni di euro.

Cos’è

L’intervento agevolativo sulla Digital Transformation è finalizzato a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso la realizzazione di progetti diretti all'implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale Impresa 4.0 nonché di altre tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

 

A chi si rivolge

Possono beneficiare delle agevolazioni del bando Digital Transformation le PMI che, alla data di presentazione della domanda:

  • risultano iscritte come attive nel Registro delle imprese;
  • operano in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio;
  • hanno conseguito, nell'esercizio cui si riferisce l'ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a euro 100.000,00;
  • dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese;
  • non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

 

Cosa finanzia

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono essere diretti alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi dei soggetti proponenti mediante l’implementazione di:

  1. tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazionale impresa 4.0. (advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics);
  2. tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera, finalizzate:
    1) all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori;
    2) al software;
    3) alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
    4) ad altre tecnologie, quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange-EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.

A tal fine i progetti di Digital Transformation devono prevedere la realizzazione di:

    1. attività di innovazione di processo
    2. attività di innovazione dell’organizzazione;
    3. investimenti.

I progetti devono inoltre prevedere un importo di spesa non inferiore a euro 50.000,00 e non superiore a 500.000,00; essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni e prevedere una durata non superiore a 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

 

Le agevolazioni

Per entrambe le tipologie di progetto ammissibili a beneficio le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50 percento, articolata come segue:

  1. 10 percento sotto forma di contributo;
  2. 40 percento come finanziamento agevolato.

Le agevolazioni per i progetti di innovazione di processo o dell’organizzazione sono concesse alle condizioni ed entro le intensità massime di aiuto previste dall’articolo 29 del regolamento UE 651/2014, mentre le agevolazioni per i progetti di investimento vengono concesse nei limiti e secondo i massimali stabiliti dal Regolamento (UE) 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 “de minimis”.

Il finanziamento agevolato deve essere restituito dal soggetto beneficiario senza interessi a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno, in un periodo della durata massima di 7 anni.

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Quanto manca all'apertura:

Percentuale

di contributo

a fondo perduto

Percentuale

di finanziamento

a tasso zero

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Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

Questo credito d'imposta è finalizzato a supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.

Cosa agevola il credito d'imposta

Il credito d'imposta si applica agli investimenti effettuati a decorrere dal 1 gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro il 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

 

Entità del credito d'imposta

Per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati, i così detti beni "Industria 4.0", (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232) è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.

 

Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall'articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205) è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:

  • 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000.

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

Per investimenti in altri beni strumentali materiali, diversi da quelli ricompresi nel citato allegato A, è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:

  • 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.

Il credito d'imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali, a decorrere dall'anno successivo a quello dell'avvenuta interconnessione per i beni di cui agli allegati A e B, ovvero di entrata in funzione per gli altri beni.

Il credito d'imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto.

Come funziona

La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Per i beni tecnologicamente avanzati e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

Le imprese che intendono fruire dell’agevolazione sono tenute ad effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico.

Il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione saranno stabiliti con apposito decreto direttoriale.

La comunicazione è richiesta al solo fine di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.

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