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Contributo e Finanziamento agevolato per Temporary Manager

Contributo e Finanziamento agevolato per Temporary Manager

da inserire in azienda con contratto con una società di servizi

L’intervento è finalizzato a sostenere l’inserimento temporaneo nell’impresa di Temporary Manager, per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica, digitale o ecologica, a sostegno dell’internalizzazione dell’impresa sui mercati internazionali.

L’inserimento temporaneo di Temporary Manager è regolato da un contratto di Temporary  Management stipulato esclusivamente con una società di servizi terza.

Il contratto di Temporary Management, da presentare in allegato alla domanda, per un importo pari ad almeno il 60% dell’intervento agevolato deve prevedere:

  • ruolo/qualifica dei Temporary Manager incaricati alla realizzazione del progetto;
  • oggetto della prestazione professionale;
  • calendario degli interventi da effettuarsi nel periodo di realizzazione del progetto;
  • indicazione dei Paesi di destinazione;
  • durata minima almeno pari a 6 mesi;
  • corrispettivo economico pattuito tra le parti, comprese eventuali spese per viaggi e soggiorni;
  • altre eventuali informazioni necessarie alla gestione del rapporto.

Sono considerati Temporary Manager i Temporary Export Manager, i Temporary Digital Marketing Manager, i Temporary Innovation Manager, o soggetti che abbiano,  indipendentemente dalla denominazione della figura, comprovata esperienza in materia di export e internazionalizzazione, transizione digitale o ecologica, e processi di innovazione aziendale.

Chi sono i beneficiari

Il soggetto richiedente deve essere una impresa che ha depositato presso il Registro Imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi precedenti alla presentazione della domanda.

In assenza di obbligo di deposito del bilancio, sarà necessario acquisire la dichiarazione dei redditi relativa agli ultimi due esercizi e prospetti economico-patrimoniali.

Quali sono le spese finanziabili

Le spese ammissibili sono:

1. Spese per le prestazioni professionali del Temporary Manager (almeno il 60% dell’intervento agevolato)

1.1. Spese relative alle prestazioni temporanee di Temporary Manager risultanti dal contratto di Temporary Management

2. Spese strettamente connesse alla realizzazione del progetto elaborato con l'assistenza del Temporary Manager (massimo il 40% delle spese rendicontate):

2.1. attività di marketing e promozionali; 2.2. integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali; 2.3. realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali; 2.4. ideazione per l’innovazione/adeguamento di prodotto e/o servizio; 2.5. certificazioni internazionali e licenze di prodotti e/o servizi, deposito di marchi o altre forme di tutela del Made in Italy; 2.6. attività di supporto: a) formazione interna/esterna del personale amministrativo o tecnico; b) spese di viaggio e soggiorno da parte degli amministratori e/o titolari dell’impresa richiedente; c) spese di viaggio e soggiorno (incoming) di potenziali partner locali (esclusa la clientela); d) spese legali per la costituzione di società controllate locali o filiali gestite direttamente.

3. Spese consulenziali professionali per le verifiche di conformità alla normativa ambientale nazionale.

4. Spese per consulenze finalizzate alla presentazione e gestione della richiesta di intervento agevolativo per un valore fino a un massimo del 5% dell’importo deliberato.

Importo minimo e massimo

Importo massimo

il minore tra euro 500 mila e il 20% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci depositati.

Importo minimo

10 mila euro.

L’esposizione complessiva verso il Fondo non potrà in ogni caso essere superiore al 35% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci.

Contributo a fondo perduto

L’impresa può chiedere un contributo a fondo perduto del 10% e fino a un massimo di € 100.000 solo in presenza di almeno uno dei seguenti requisiti:

(1) È una PMI con sede operativa nelle Regioni del Sud-Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) costituita dal almeno 6 mesi;

(2) È una PMI in possesso di certificazioni ambientali/di sostenibilità (ISO 45001, ISO 14001,  SA8000);

(3) È una PMI giovanile (impresa costituita al 60% da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure per le società di capitali, impresa in cui le quote di partecipazione sono detenute per il 60% giovani tra i 18 e i 35 anni);

(4) È una PMI femminile (impresa costituita al 60% da donne oppure per le società di capitali, impresa in cui le quote di partecipazione sono detenute per il 60% da donne);

(5) È una PMI con una quota di fatturato export risultante dalle dichiarazioni IVA degli ultimi due esercizi pari ad almeno il 20% sul fatturato totale;

(6) È una PMI innovativa (impresa registrata come PMI innovativa presso la sezione speciale della camera di commercio);

(7) È un’impresa anche non PMI in possesso di certificazioni ambientali/di sostenibilità (ISO 45001, ISO 14001, SA8000) e che entro la data della prima erogazione può fornire evidenza di:

  • aver emesso una Sustainable Procurement Policy (SPP) contenente principi ESG;
  • adesione di almeno 5 fornitori dell’Impresa Richiedente, con contratti di fornitura stipulati da almeno 12 mesi dalla presentazione della domanda, a uno o più principi ESG contenuti nell’SPP;
  • processo di implementazione della suddetta Policy;
  • piani correttivi in caso di non conformità di uno o più fornitori (ad esempio chiusura rapporto con il suddetto fornitore o diffida e tempo per adeguarsi);
  • strumenti e modalità di monitoraggio dei fornitori con riferimento al rispetto alla conformità alla suddetta Policy
  (8) È un’impresa anche non PMI con interessi diretti nei Balcani Occidentali.

Finanziamento agevolato

L'importo massimo del finanziamento è pari al minore tra euro 500.000,00 e il 20% dei ricavi risultanti dall’ultimo bilancio depositato.

L’esposizione complessiva del richiedente verso il fondo non potrà essere superiore al 35% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci.

La prima erogazione a titolo di anticipo, di importo pari al 25% del finanziamento deliberato, è effettuata entro 30 giorni dalla data di perfezionamento.

La seconda erogazione a saldo dell’importo rendicontato è effettuata dopo la rendicontazione delle spese sostenute.

La durata complessiva è di 4 anni di cui 2 di preammortamento e 2 di rimborso del capitale.

Sul finanziamento è applicato un tasso fisso pari al 10% del tasso di riferimento.

Il rimborso avviene in 4 rate semestrali posticipate a capitale costante, a partire dal termine del periodo di preammortamento.

Garanzie

Le garanzie rilasciate a beneficio del Fondo, a valere sul finanziamento sono determinate come una percentuale del finanziamento in misura crescente in funzione della classe di scoring dell’impresa richiedente.

Esse variano dallo zero al 40% dell'importo del finanziamento e possono essere fornite in diverse forme.

Cosa possiamo fare

Valutare l'ammissibilità dei tuoi investimenti 10%

Predisporre e inviare le domande 15%

Fornire i Temporary Manager 70%

Gestire le domande 80%

Effettuare la rendicontazione 100%

Quanto manca all'apertura

Contributo-Brexit

Contributo per contrastare gli impatti negativi della Brexit

Contributo per contrastare gli impatti negativi della Brexit

Un contributo per supportare le imprese danneggiate dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Chi sono i beneficiari del contributo Brexit

Possono richiedere le agevolazioni di questo bando le imprese di qualsiasi dimensione e settore.

Per dimostrare l’impatto negativo, l’impresa dovrà dimostrare ad esempio:

  • la contrazione dei volumi di affari
  • l’allungamento dei tempi di gestione degli ordini
  • problemi derivanti dall’innalzamento di barriere commerciali
  • licenziamento/assunzione dipendenti a causa della Brexit

Contributo a fondo perduto

Il contributo a fondo perduto è assogettato al regime "De minimis" e copre il 100% delle spese.

Quale sono le spese ammissibili dal bando Efficienza energetica ed energie rinnovabili

Sono ammissibili le seguenti spese connesse agli impatti della Brexit:

  • costi del personale
  • spese di viaggio (aerei – treni)
  • spese di soggiorno (viaggio – vitto)
  • costi per consulenze e servizi
  • attrezzature
  • infrastrutture
  • spese generali calcolate su base forfettaria fino al 7% dei costi diretti ammissibili

Sono ammissibili le spese sostenute dal 01/01/2020 alla presentazione della domanda di contributo.

L'importo complessivo delle spese deve essere superiore a 10.000 euro.

Cosa possiamo fare sul bando Brexit

Valutare l'ammissibilità dei tuoi investimenti  40%

Predisporre e inviare le domande 50%

Gestire le domande 80%

Effettuare la rendicontazione  100%

Quanto manca alla chiusura del bando Brexit

MiSE

Credito d'imposta Ricerca e Sviluppo - Innovazione tecnologica - Design e ideazione estetica

Credito d'imposta Ricerca e Sviluppo - Innovazione tecnologica - Design e ideazione estetica - Innovazione tecnologica per transizione ecologica o per innovazione digitale 4.0

Il credito d'imposta Ricerca e Sviluppo - Innovazione tecnologica - Design e ideazione estetica - Innovazione tecnologica per transizione ecologica o per innovazione digitale 4.0 si pone l’obiettivo di stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese.

A quanto ammonta il credito d'imposta

Tipologia
Costi sostenuti nel
 
2022
2023
2024-25
Ricerca e sviluppo
20 %
10 %
10 %
Innovazione tecnologica
10 %
10 %
5 %
Design e ideazione estetica
10 %
10 %
5 %
Innovazione tecnologica per transizione ecologica o per innovazione digitale 4.0
15 %
10 %
5 %

 

Quali sono le spese ammissibili

Spese del personale

Quote di ammortamento, canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati

Spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività

Spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti

Materiali e forniture

Come si accede

Il credito si applica alle spese in Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018.

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.

Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro.

Le imprese, inoltre, sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte.

Come si utilizza

Il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo Innovazione Design è utilizzabile esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello di maturazione, subordinatamente all'avvenuto adempimento degli obblighi di certificazione previsti.

L'utilizzo avviene in tre quote annuali di pari importo.

 

A chi si rivolge

Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale.

Inoltre sono escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Cosa si intende per

Ricerca fondamentale:

sono da considerare attività di ricerca fondamentale i lavori sperimentali o teorici finalizzati all’acquisizione di nuove conoscenze in campo scientifico o tecnologico, attraverso l’analisi delle proprietà e delle strutture dei fenomeni fisici e naturali, senza necessariamente considerare un utilizzo o un’applicazione particolare a breve termine delle nuove conoscenze acquisite da parte dell’impresa.

Il risultato di queste attività sono schemi e diagrammi interpretativi delle informazioni emerse dalla ricerca.

Ricerca industriale:

sono definir attività di ricerca industriale i “lavori originali intrapresi al fine di individuare le possibili utilizzazioni o applicazioni delle nuove conoscenze derivanti da un’attività di ricerca fondamentale al fine di risolvere problemi di carattere scientifico o tecnologico”.

Tali attività devono produrre un modello di prova per la verifica sperimentale delle ipotesi di partenza e per rappresentare gli sviluppi concreti della ricerca, anche senza una raffigurazione del possibile prodotto o processo finale.

Sviluppo sperimentale:

come attività di sviluppo sperimentale sono individuati “i lavori sistematici svolti allo scopo di acquisire ulteriori conoscenze e raccogliere le informazioni tecniche necessarie per la realizzazione di nuovi prodotti o nuovi processi di produzione o in funzione del miglioramento significativo di prodotti o processi già esistenti”.

Miglioramento che deve avere carattere di novità.

Le attività di sviluppo sperimentale si concludono con la realizzazione di prototipi o impianti pilota.

Per innovazione tecnologica si intende la realizzazione di prodotti o processi produttivi nuovi o migliorati in modo significativo per quel che riguarda, ad esempio, le prestazioni, l’eco-compatibilità o l’ergonomia, o per altre caratteristiche proprie del settore.

Prodotti nuovi o significativamente migliorati vengono considerati i beni o servizi che si differenziano da quanto realizzato in precedenza dall’impresa per:

  • caratteristiche tecniche;
  • novità dei componenti o dei materiali;
  • originalità del software incorporato;
  • facilità d’impiego o semplificazione della procedura di utilizzo;
  • maggiore flessibilità e funzionalità.

I processi produttivi, innovativi o migliorati, ammissibili al credito d’imposta innovazione tecnologica sono metodi di produzione, di distribuzione e logistica di beni o servizi che comportano cambiamenti:

  • nelle tecnologie adottate;
  • negli impianti, macchinari e attrezzature;
  • nel software utilizzato;
  • nell’efficienza delle risorse impiegate;
  • nell’affidabilità e sicurezza per i soggetti coinvolti.

In generale, la classificazione delle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta si attiene alle linee elaborate dall’OCSE (Manuale di Oslo, 2018).

Per i settori tessile, moda, calzaturiero, occhialeria, orafo, mobile e arredo, ceramica i progetti, possono riguardare l’innovazione di prodotti sul piano della forma e di elementi non tecnici o funzionale (linee, contorni, colori, struttura superficiale, ornamenti).

L’innovazione può anche essere riferita a imballaggi, presentazioni, grafica e caratteri tipografici.

Non possono fruire del credito le normali attività di rinnovo dei cataloghi se non volte a inserire rilevanti elementi di novità, come quelli indicati.

MiSE

Nuova Sabatini - Beni Strumentali Contributo su finanziamenti e leasing

Nuova Sabatini Beni Strumentali

Cos’è la nuova Sabatini

La misura Beni strumentali o Nuova Sabatini è la misura che sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

A chi si rivolge la nuova Sabatini

Possono beneficiare della nuova Sabatini le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:

  • sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca
  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali
  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea
  • non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà
  • hanno sede in uno Stato Membro purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento

Settori ammessi

Sono ammessi alla nuova Sabatini tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione dei seguenti:

  • attività finanziarie e assicurative
  • attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione

Cosa finanzia la nuova Sabatini

I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni” ovvero spese classificabili nell'attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, come declamati nel principio contabile n.16 dell’OIC (Organismo italiano di contabilità), nonché a software e tecnologie digitali.

Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”.

Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito
  • correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa

Le agevolazioni

Consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari aderenti, di finanziamenti o leasing per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing).

Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia gratuita del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve essere:

  • di durata non superiore a 5 anni
  • di importo compreso tra 20.000 euro e 2 milioni di euro
  • interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

Contributo

Il contributo della nuova Sabatini è un contributo il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:

  • 2,750% per gli investimenti ordinari
  • 3,575% per gli investimenti in  tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “industria 4.0”)
  • 3,575% per gli investimenti green
  • 5,000% per le micro e piccole imprese in caso di Nuova Sabatini Capitalizzazione
  • 3,575% per le medie imprese in caso di Nuova Sabatini Capitalizzazione

Linea "Industria 4.0"

I beni materiali e immateriali rientranti tra gli investimenti c.d. “Industria 4.0” che possono beneficiare del contributo maggiorato, sono consultabili qui e qui.

Linea "Green"

Gli "investimenti green" consistono nell’acquisto, o acquisizione nel caso di operazioni di leasing, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

Per tali operazioni l’agevolazione è concessa alla PMI nella forma di un contributo in conto impianti.

Inoltre, ai fini del riconoscimento del contributo maggiorato, è richiesto il possesso di un’idonea certificazione ambientale di processo oppure di un’idonea certificazione ambientale di prodotto.

Linea "Capitalizzazione"

L’agevolazione Beni strumentali - Nuova Sabatini Capitalizzazione è rivolta alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che:

  • sono costituite in forma di società di capitali;
  • sono impegnate in un processo di capitalizzazione;
  • non annoverano tra gli amministratori o i soci persone condannate con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del cpp, per il reato di cui all’art. 2632 codice civile.

Cosa possiamo fare

Valutare l'ammissibilità dei tuoi investimenti  30%

Predisporre e inviare le domande 50%

Predisporre e inviare la dichiarazione di ultimazione investimenti 70%

Predisporre e inviare la richiesta di erogazione 100%

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Riduzione del premio assicurativo INAIL

Riduzione del premio assicurativo INAIL

L'Inail premia con uno "sconto" denominato "oscillazione per prevenzione" le imprese che eseguono interventi per il miglioramento delle condizioni di prevenzione e tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Chi sono i beneficiari della riduzione del premio assicurativo INAIL

Tutte le imprese in possesso dei requisiti per il rilascio della regolarità contributiva ed assicurativa ed in regola con le disposizioni obbligatorie in materia di prevenzione infortuni e di igiene sicurezza del lavoro.

La regolarità in materia di prevenzione infortuni e igiene sicurezza del lavoro deve essere rispettata con riferimento alla situazione dell’intera Posizione Assicurativa Territoriale (PAT) presente alla data del 31 dicembre dell'anno precedente quello cui si riferisce la domanda di riduzione.

Inoltre, l'impresa, nell'anno precedente a quello in cui chiede la riduzione, deve aver effettuato interventi di miglioramento nel campo della prevenzione degli infortuni e igiene della sicurezza sul lavoro.

Progetti ammissibili alla riduzione del premio assicurativo INAIL

La domanda di riduzione del premio assicurativo INAIL deve essere inoltrata entro il 28 febbraio dell'anno per il quale la riduzione è richiesta.

Nell’anno solare precedente a quello della richiesta, l'impresa deve avere effettuato interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza ed igiene sul lavoro.

Ogni anno l'INAIL definisce una serie di interventi ammissibili e assegno a ciascuno un punteggio.

Al fine di ottenere la riduzione del premio è necessario conseguire un punteggio minimo di 100.

Tra gli interventi sempre previsti e che assegnano 100 punti vi sono le MISURE ORGANIZZATIVE.

Ad esempio sono misure organizzative:

l’azienda ha adottato o mantenuto un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro certificato secondo le norme UNI ISO 45001:18

l’azienda ha adottato o mantenuto un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro che risponde ai criteri definiti dalle Linee Guida UNI INAIL ISPESL e Parti Sociali, o da norme riconosciute a livello nazionale e internazionale

l’impresa ha adottato o mantenuto un modello organizzativo e gestionale di cui all’art.30 del d.lgs. 81/08 e s.m.i., anche secondo le procedure semplificate.

L'adozione o il mantenimento di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) conferisce 100 punti e dà quindi luogo, da solo, alla richiesta di riduzione del premio Inail.

Inoltre, dal punto di vista normativo, gli SGSL sono un utilissimo supporto per la definizione di un modello organizzativo e gestionale in applicazione del D.Lgs 231/2001 e, quindi, con la possibilità di ottenere l’“efficacia esimente” dalla responsabilità amministrativa delle imprese in caso di evento lesivo di un lavoratore (art. 30 del D.lgs 81/08).

Quale è la percentuale di riduzione del premio assicurativo Inail?

NEL PRIMO BIENNIO DI ATTIVITÀ DELLA PAT

La riduzione è applicata nella misura fissa dell’8%.

DOPO IL PRIMO BIENNIO DI ATTIVITÀ DELLA PAT

Trascorsi i primi due anni dalla data di inizio dell'attività della PAT, la riduzione del tasso medio di tariffa è determinata in relazione al numero dei lavoratori-anno della PAT, calcolati come segue:

 

Fino a 10 lavoratori

Da 10,01 a 50 lavoratori

Da 50,01 a 200 lavoratori

Oltre 500 lavoratori

Cosa possiamo fare

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Quanto manca alla scadenza

MiSE

Contributo e finanziamento agevolato Digital Transformation

Digital Transformation

Le risorse disponibili per l’attuazione della misura ammontano complessivamente a 100 milioni di euro.

Cos’è

L’intervento agevolativo sulla Digital Transformation è finalizzato a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso la realizzazione di progetti diretti all'implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale Impresa 4.0 nonché di altre tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

 

A chi si rivolge

Possono beneficiare delle agevolazioni del bando Digital Transformation le PMI che, alla data di presentazione della domanda:

  • risultano iscritte come attive nel Registro delle imprese;
  • operano in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio;
  • hanno conseguito, nell'esercizio cui si riferisce l'ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a euro 100.000,00;
  • dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese;
  • non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

 

Cosa finanzia

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono essere diretti alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi dei soggetti proponenti mediante l’implementazione di:

  1. tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazionale impresa 4.0. (advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics);
  2. tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera, finalizzate:
    1) all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori;
    2) al software;
    3) alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
    4) ad altre tecnologie, quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange-EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.

A tal fine i progetti di Digital Transformation devono prevedere la realizzazione di:

    1. attività di innovazione di processo
    2. attività di innovazione dell’organizzazione;
    3. investimenti.

I progetti devono inoltre prevedere un importo di spesa non inferiore a euro 50.000,00 e non superiore a 500.000,00; essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni e prevedere una durata non superiore a 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

 

Le agevolazioni

Per entrambe le tipologie di progetto ammissibili a beneficio le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50 percento, articolata come segue:

  1. 10 percento sotto forma di contributo;
  2. 40 percento come finanziamento agevolato.

Le agevolazioni per i progetti di innovazione di processo o dell’organizzazione sono concesse alle condizioni ed entro le intensità massime di aiuto previste dall’articolo 29 del regolamento UE 651/2014, mentre le agevolazioni per i progetti di investimento vengono concesse nei limiti e secondo i massimali stabiliti dal Regolamento (UE) 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 “de minimis”.

Il finanziamento agevolato deve essere restituito dal soggetto beneficiario senza interessi a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno, in un periodo della durata massima di 7 anni.

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di contributo

a fondo perduto

Percentuale

di finanziamento

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MiSE

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

Questo credito d'imposta è finalizzato a supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.

Cosa agevola il credito d'imposta

Il credito d'imposta si applica agli investimenti effettuati a decorrere dal 1 gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro il 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

 

Entità del credito d'imposta

Per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati, i così detti beni "Industria 4.0", (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232) è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.

 

Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall'articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205) è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:

  • 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000.

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

Per investimenti in altri beni strumentali materiali, diversi da quelli ricompresi nel citato allegato A, è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:

  • 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.

Il credito d'imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali, a decorrere dall'anno successivo a quello dell'avvenuta interconnessione per i beni di cui agli allegati A e B, ovvero di entrata in funzione per gli altri beni.

Il credito d'imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto.

Come funziona

La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Per i beni tecnologicamente avanzati e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

Le imprese che intendono fruire dell’agevolazione sono tenute ad effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico.

Il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione saranno stabiliti con apposito decreto direttoriale.

La comunicazione è richiesta al solo fine di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.

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