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Rinnovo delle flotte delle PMI piemontesi

Rinnovo delle flotte delle PMI piemontesi

Sono ammissibili fino a 10 domande di contributo, a fronte di 10 veicoli rottamati.

Ciascuna domanda deve essere presentata singolarmente.

In caso di veicoli con motorizzazione ibrida (Hybrid Plug In) è previsto un contributo aggiuntivo fino a Euro 2.000,00 in caso l’impresa installi una stazione di ricarica.

È possibile cumulare il contributo con altri incentivi sulla stessa tipologia di spesa.

Chi sono i beneficiari del contributo per il rinnovo delle flotte

I soggetti beneficiari del contributo per il rinnovo delle flotte sono le Micro, Piccole e Medie Imprese aventi unità locale operativa attiva in Piemonte e iscritte al Registro Imprese.

Progetti ammissibili al contributo per il rinnovo delle flotte

LINEA 1 – ACQUISTO VEICOLI M2, N1, N2, N3 CON ROTTAMAZIONE

Acquisto di veicoli di categoria M2, N1, N2, N3 a basso impatto ambientale con contestuale rottamazione di veicoli M2, N1, N2, N3, Diesel Euro da 0 a 5/V, benzina Euro da 0 a 2/II, metano e GPL esclusivo Euro 0 e 1/I.

Si finanzia anche l’allestimento dei veicoli acquistati, utile allo svolgimento dell’attività lavorativa, oppure le spese connesse al riuso dell’allestimento preesistente.

Sono ammissibili investimenti per l’acquisto di veicoli commerciali N1, con le seguenti alimentazioni/motorizzazioni:

elettrico puro

idrogeno

ibrido benzina-elettrico (Full/Mild Hybrid o Hybrid Plug In1)

benzina, metano (GNL o GNC) e GPL esclusivi o bifuel con benzina

a fronte di una contestuale rottamazione di un veicolo M2, N1, N2, N3, Diesel Euro da 0 a 5/V, benzina Euro 0, 1/I e 2/II, GPL e metano Euro 0 e 1/I.

Sono, inoltre, ammissibili le spese di allestimento di veicoli commerciali finalizzate all’attività dell’azienda, in coerenza con quanto previsto dal codice ATECO. Le spese di allestimento possono riguardare:

  • un nuovo allestimento fornito dallo stesso produttore del veicolo
  • un nuovo allestimento fornito da un’impresa diversa dal produttore del veicolo
  • riuso dell’allestimento esistente sul mezzo oggetto di rottamazione riadattato al mezzo  acquistato.

Non è ammesso l’acquisto di veicoli N1 con motorizzazione diesel in ogni sua forma.

Sono ammissibili investimenti per l’acquisto di veicoli di categoria M2, N2, N3 con le seguenti alimentazioni/motorizzazioni:

  • elettrico puro
  • idrogeno
  • ibrido benzina-elettrico (Full/Mild Hybrid o Hybrid Plug In1)
  • benzina, metano (GNL o GNC) e GPL esclusivi o bifuel con benzina
  • diesel, ibrido diesel-elettrico, Full/Mild Hybrid o Hybrid Plug In, dual fuel
  • a fronte di una contestuale rottamazione di un veicolo M2, N1, N2, N3 Diesel Euro da 0 a 5/V, benzina Euro 0, 1/I e 2/II, GPL e metano Euro 0 e 1/I.

I veicoli M2 sono ammessi a finanziamento solo se non adibiti a trasporto pubblico di linea.

LINEA 2 – NOLEGGIO/LEASING VEICOLI M2, N1, N2, N3 CON ROTTAMAZIONE

Noleggio a lungo termine o leasing finanziario, con periodo minimo di 36 mesi, di un veicolo M2, N1, N2, N3 con o senza allestimenti specifici con contestuale rottamazione di un veicolo M2, N1, N2, N3 Diesel Euro da 0 a 5/V, benzina Euro da 0 a 2/II, metano e GPL esclusivo Euro 0 e 1/I, ai fini del miglioramento delle emissioni e quindi della qualità dell’aria.

I veicoli M2 sono ammessi a finanziamento solo se non adibiti a trasporto pubblico di linea.

LINEA 3 – CONVERSIONE DI VEICOLI M2, N1, N2, N3

Sono ammissibili investimenti per la conversione di veicoli di categoria M2, N1, N2, N3 di classe ambientale Euro 3/III o superiore con un chilometraggio massimo pari a 100.000 km in veicoli dotati di sistemi di trazione che utilizzano esclusivamente combustibili diversi dal gasolio quali:

  • elettrico puro
  • idrogeno
  • metano/biometano esclusivo
  • GPL esclusivo
  • GNL esclusivo

Spese ammissibili al contributo per il rinnovo delle flotte

I veicoli acquistati possono essere:

nuovi di fabbrica, almeno di classe ambientale Euro 6/VI -E oppure la classe emissiva ambientale di più recente immissione sul mercato in conformità con la normativa vigente per la categoria di veicolo di riferimento;

veicoli già immatricolati cosiddetti “a KM 0” se la prima immatricolazione è avvenuta in Italia di classe ambientale almeno Euro 6/VI-D;

veicoli usati di classe ambientale almeno Euro 6/VI-D con un chilometraggio massimo pari a 100.000 km.

La data di sottoscrizione del contratto di acquisto e quella di sottoscrizione del contratto di noleggio rilevabili dalle fatture devono essere successive alla data del 27/02/2025.

Quella di immatricolazione deve essere successiva alla data del 27/02/2025 in caso di acquisto di un veicolo nuovo o KM0.

La data di acquisto e passaggio di proprietà di un veicolo usato deve essere successiva alla data del 27/02/2025.

I mezzi acquistati dovranno permanere di proprietà dell’azienda per almeno 3 anni dalla data di concessione del contributo.

I veicoli oggetto di rottamazione devono essere di proprietà dell’impresa da almeno 12 mesi alla data del 27/02/2025 e devono essere in regola con il pagamento della tassa automobilistica e con l’assicurazione alla data del 27/02/2025.

Il preventivo e le fatture connesse alla stazione di ricarica devono essere successive alla data del 27/02/2025.

Risorse disponibili per il rinnovo delle flotte

5.500.000,00 euro sulla Linea 1 – Acquisto veicoli M2, N1, N2, N3 con rottamazione;

8.000.000,00 euro sulla Linea 2 – Noleggio veicoli M2, N1, N2, N3 con rottamazione;

460.000,00 euro sulla Linea 3 – Conversione di veicoli M2, N1, N2, N3.

Contributo per il rinnovo delle flotte

Linea 1

Veicolo elettrico o idrogeno:

30% sull’acquisto del veicolo;

30% sulla parte di allestimento del veicolo.

Veicolo a benzina o ibrida benzina/elettrico (Full/Mild Hybrid o Hybrid Plug In), a metano (GNL o GNC) e GPL esclusivi o bifuel con benzina:

20% sull’acquisto del veicolo;

20% sulla parte di allestimento del veicolo.

Veicolo diesel o con motorizzazione ibrida diesel/elettrico (Full/Mild Hybrid o Hybrid Plug In), dual fuel:

15% sull’acquisto del veicolo;

20% sulla parte di allestimento del veicolo.

Linea 2

Noleggio/leasing di un veicolo M2, N1, N2, N3, motorizzazione esclusivamente elettrica:

30% sul canone di noleggio o di leasing finanziario per i primi 36 mesi di contratto.

Noleggio/leasing di un veicolo M2, N1, N2, N3, di classe ambientale 6/VI-E oppure la classe emissiva ambientale di più recente immissione sul mercato in conformità con la normativa vigente, con alimentazione a benzina, a metano/GPL esclusivi o bifuel con benzina, ibrido benzina/elettrico full/Mild Hybrid o Hybrid Plug In:

25% sul canone di noleggio o di leasing finanziario per i primi 36 mesi di contratto.

Noleggio/leasing di un veicolo M2, N1, N2, N3, di classe ambientale 6/VI-E oppure la classe emissiva ambientale di più recente immissione sul mercato in conformità con la normativa vigente, dotato di motore diesel, ibrido diesel/elettrico full/Mild Hybrid o Hybrid Plug In, dualfuel:

15% sul canone di noleggio o di leasing finanziario per i primi 36 mesi di contratto.

Linea 3

Trasformazione in elettrico, idrogeno, metano/biometano esclusivo - GPL esclusivo - GNL esclusivo: 30%

Veicoli M2

Sono veicoli aventi più di 8 posti a sedere oltre al posto a sedere del conducente e con una massa massima che non supera le 5 t

Veicoli N1

Sono veicoli commerciali leggeri progettati per il trasporto di merci, con una massa massima di 3,5 t e fino a 9 posti a sedere

Veicoli N2

Sono veicoli progettati e costruiti per il trasporto di merci, aventi massa massima superiore a 3,5 t ma non superiore a 12 t

Veicoli N3

Sono veicoli a motore con massa massima superiore a 12 tonnellate, adibiti al trasporto di merci

Cosa possiamo fare

Predisporre e inviare le domande 50%

Predisporre e inviare le richieste di erogazione 50%

Quanto manca alla chiusura del bando per il rinnovo delle flotte

Avvisi Fondimpresa

Avviso 2/2025 Fondimpresa - Politiche Attive

Avviso 2/2025 Fondimpresa

Politiche Attive

Cosa agevola l'Avviso 2/2025 Fondimpresa

Con l'Avviso 2/2025 Fondimpresa ha stanziato 20 milioni di euro per la realizzazione di piani formativi finalizzati all’acquisizione di abilità e competenze che favoriscano la crescita professionale e l’occupabilità dei lavoratori.

Più nello specifico, i piani sono destinati alla realizzazione di interventi volti alla qualificazione o riqualificazione di lavoratori disoccupati o inoccupati da assumere nelle imprese aderenti.

Dalle ore 9:00 del 21 maggio 2025 fino ad esaurimento risorse e comunque non oltre le  ore 13:00 del 31 dicembre 2025, le aziende aderenti al Fondo potranno presentare richiesta del contributo.

Possono presentare domanda le aziende aderenti a Fondimpresa che hanno necessità di assumere nuove figure professionali con profili di difficile reperimento.

Ogni piano formativo deve prevedere almeno 5 destinatari.

Inoltre, è necessario che almeno 5 partecipanti risultino formati, abbiano cioè frequentato almeno il 70% delle ore programmate.

Infine, è possibile ammettere nei percorsi formativi anche partecipanti la cui assunzione da parte dell’azienda proponente è avvenuta dopo la presentazione della domanda di finanziamento.

Azioni formative

Le singole azioni formative che compongono il Piano devono avere una durata minima di 100 ore e massima di 320 ore e possono essere reiterate.

Inoltre, ogni singola azione formativa deve prevedere un minimo di 5 partecipanti e rivolgersi ad un massimo di 15.

Infine, per la validità dell’azione, e pertanto dell’ammissibilità dei relativi costi, è necessario che almeno 5 partecipanti risultino formati, abbiano cioè frequentato almeno il 70% delle ore programmate (“partecipanti effettivi”).

Frequenza

Il singolo lavoratore può frequentare comunque un massimo di 320 ore di formazione, in una o più azioni formative.

Chi può beneficiare dell'Avviso 2/2025

I Soggetti proponenti, singolarmente, o in associazione, potranno accedere alle risorse dell’Avviso mediante presentazione di uno o più piani formativi, per un valore cumulativo massimo di euro 600.000,00.

Il contributo verrà assegnato, secondo l’ordine cronologico di presentazione, ai Piani formativi risultati idonei sulla base della valutazione.

Contributo dell'Avviso 2/2025 Fondimpresa

Ogni piano formativo prevede un contributo minimo di euro 20.000 e massimo di euro 300.000.

L’erogazione avverrà a saldo, entro 60 giorni dall’approvazione della rendicontazione finale, solo ad avvenuto raggiungimento dell’obiettivo previsto.

L'erogoazione è subordinata all’assunzione del 90% dei partecipanti effettivi a tempo indeterminato.

Possono contribuire al raggiungimento dell’obiettivo anche le assunzioni con contratto di apprendistato a tempo indeterminato.

Ciascun Piano può prevedere un contributo massimo di euro 200,00 per ora di corso svolta.

Cosa possiamo fare

E3 S.r.l. offre alle aziende aderenti a Fondimpresa un servizio completo in grado di utilizzare le varie opportunità che il Fondo offre (piani formativi sul proprio Conto Formazione; piani formativi con contributo aggiuntivo al proprio Conto Formazione):
  • progettazione e redazione dei Piani;
  • gestione dei Piani;
  • rendicontazione dei Piani;
  • certificazione dei rendiconti;
  • erogazione della docenza in modalità aziendale o interaziendale con docenti senior.

Se la tua azienda non aderisce ancora a Fondimpresa leggi qui.

Quanto manca alla scadenza:

Fondirigenti

Avviso 1/2025 Fondirigenti - Competenze per il cambiamento

Avviso 1/2025 Fondirigenti

Competenze per il cambiamento: guidare aziende e persone nei nuovi scenari competitivi

Cosa agevola l'Avviso 1/2025 Fondirigenti

Fondirigenti ha deliberato di promuovere un Avviso da 10 milioni di euro per sostenere le competenze dei dirigenti per il cambiamento.

I Piani formativi potranno essere presentati in forma singola o aggregata.

Il Piano aggregato dovrà essere composto da minimo 3 e massimo 6 imprese.

Ogni azienda potrà presentare un solo Piano formativo e chiedere un contributo massimo di 12.500 Euro.

Le proposte dovranno rientrare in uno dei seguenti 4 ambiti di intervento:

  • Cambiamenti dei mercati
  • IA, Innovazione Tecnologica e Digitale
  • Nuovi paradigmi della sostenibilità
  • People management

Chi può beneficiare dell'Avviso 1/2025

L’Avviso 1/2025 di Fondirigenti si rivolge a tutti i soggetti aderenti e neo-aderenti al Fondo

Sono escluse le:

  • Grandi Imprese che hanno già beneficiato dell'Avviso 1/2024
  • Piccole Medie Imprese che hanno già beneficiato dell'Avviso 2/2024.

Contributo dell'Avviso 1/2025 Fondirigenti

Ogni piano formativo prevede un contributo massimo di euro 12.500 per azienda.

Aree di intervento dell'Avviso 1/2025 Fondirigenti

1) Cambiamenti dei mercati

Gli interventi formativi dovranno supportare le imprese e i dirigenti nella propria capacità di sviluppare strategie per mitigare i rischi associati alle tensioni commerciali, come la diversificazione dei mercati di esportazione e l'adozione di pratiche di supply chain resilienti.

Possibili ambiti formativi (a titolo di esempio): Politiche di internazionalizzazione; Strategie di diversificazione dei mercati di esportazione; Trade Compliance e nuove politiche sui dazi; Riorganizzazione e gestione della supply chain; Accordi commerciali; Analisi dei rischi geopolitici.

2) IA, Innovazione Tecnologica e Digitale

Gli interventi formativi dovranno supportare le imprese e i dirigenti nelle proprie capacità di utilizzo dell’innovazione tecnologica e digitale per sfruttarne a pieno tutte le possibilità garantendo, al contempo, uno sviluppo attento agli aspetti etici e di sicurezza.

Possibili ambiti formativi (a titolo di esempio): IA e Tecnologie emergenti applicate ai processi produttivi, logistici, di vendita; Utilizzo di AI e big data per prevedere tendenze di mercato e prendere decisioni mirate e consapevoli; Cybersecurity e protezione dei dati aziendali e delle infrastrutture digitali da minacce informatiche; Responsabilità e governance nell’utilizzo dell'IA.

Non saranno valutati positivamente Piani formativi incentrati unicamente su interventi di addestramento tecnico/operativo.

3) Nuovi paradigmi della Sostenibilità

Gli interventi formativi dovranno supportare le imprese e i dirigenti nelle proprie capacità di adattarsi ai nuovi scenari per l'investimento in pratiche sostenibili e per il miglioramento dell'efficienza energetica.
Possibili ambiti formativi (a titolo di esempio): Strategie, incentivi e investimenti per la promozione delle Energie Rinnovabili; Utilizzo dell’IA e delle nuove tecnologie per il monitoraggio e sviluppo dei processi di economia circolare e per l’efficientamento dei consumi; Approvvigionamenti energetici; Finanza e investimenti sostenibili; Integrazione della responsabilità sociale nelle strategie aziendali; Strategie per adattarsi e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici; Strategie e Pratiche di Diversity and Inclusion nel nuovo panorama in evoluzione.

Non saranno valutati positivamente Piani formativi finalizzati alla redazione dei bilanci di sostenibilità o all’ottenimento della Certificazione B Corp.

4) People management

Gli interventi formativi dovranno supportare le imprese e i dirigenti nelle proprie capacità di guidare e gestire le persone in un mercato del lavoro complesso fornendo strumenti e strategie per la gestione attiva del capitale umano e di affrontare la difficoltà nel reperire sul mercato le competenze necessarie.
Possibili ambiti formativi (a titolo di esempio): Strategie di attraction e retention dei talenti; People Analytics e Data-Driven HR per misurare e valutare competenze, performance e risultati; Workforce Planning e Gestione della Successione per prepararsi al futuro e garantire la continuità operativa; Strategie per promuovere la collaborazione tra le differenti generazioni.

Non saranno valutati positivamente Piani formativi incentrati su soft skills generiche o che prevedano unicamente lo sviluppo di soft skills.

Cosa possiamo fare

E3 S.r.l. offre alle aziende aderenti a Fondirigenti un servizio completo in grado di utilizzare le varie opportunità che il Fondo offre (piani formativi sul proprio Conto Formazione; piani formativi con contributo aggiuntivo al proprio Conto Formazione):

  • progettazione e redazione dei Piani;
  • gestione dei Piani;
  • rendicontazione dei Piani;
  • certificazione dei rendiconti;
  • erogazione della docenza in modalità aziendale o interaziendale con docenti senior.

Quanto manca alla scadenza:

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Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI

Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI

La misura prevede contributi in conto impianti per i programmi di investimento delle piccole e medie imprese finalizzati all'autoproduzione di energia elettrica ricavata da impianti fotovoltaici o mini eolici, per l'autoconsumo immediato e per sistemi di accumulo/stoccaggio dell'energia dietro il contatore per autoconsumo differito.

Chi sono i beneficiari del contributo per autoproduzione di energia da fonti rinnovabili

Possono beneficiare dell’agevolazione le PMI operanti sull’intero territorio nazionale, ad esclusione delle imprese che operano nel settore carbonifero e della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura.

Non sono in ogni caso ammissibili alle agevolazioni le imprese la cui attività non garantisce il rispetto del principio DNSH, ai sensi dell'articolo 17 del regolamento (UE) n. 852/2020 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020.

Progetti ammissibili al contributo per autoproduzione di energia da fonti rinnovabili

Impianti fotovoltaici

Investimenti finalizzati all’autoproduzione di energia elettrica ricavata da impianti fotovoltaici, per l’autoconsumo immediato e per sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia dietro il contatore per autoconsumo differito.

Impianti mini eolici

Investimenti finalizzati all’autoproduzione di energia elettrica ricavata da impianti mini eolici, per l’autoconsumo immediato e per sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia dietro il contatore per autoconsumo differito.

Caratteristiche degli investimenti:

  • supportati da una diagnosi energetica ex ante, redatta a cura di soggetti qualificati;

 

  • realizzati solo su edifici esistenti destinati all’esercizio dell’attività o su coperture di strutture pertinenziali destinate, in modo durevole, dal titolare del relativo diritto reale al servizio degli stessi edifici.

Spese ammissibili

Spese sostenute dopo la presentazione della domanda e entro 8 mesi dalla data di concessione:

a) impianti solari fotovoltaici o impianti mini eolici, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;

b) apparecchiature e tecnologie digitali strettamente funzionali all’operatività degli impianti di cui alla lettera a), comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;

c) eventuali sistemi di stoccaggio dell’energia prodotta;

d) diagnosi energetica ex ante necessaria alla pianificazione degli interventi, a condizione che tale adempimento non risulti obbligatorio per il soggetto proponente ai sensi della normativa di riferimento.

Risorse disponibili

Le risorse destinate alla misura sono 320 milioni di euro, di cui il 40% riservato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e un altro 40% alle micro e piccole imprese.

Contributo per autoproduzione di energia da fonti rinnovabili

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa a graduatoria e assegnate ai programmi di investimento realizzati per un ammontare di spese ammissibili non inferiore a euro 30.000,00 (trentamila) e non superiore a euro 1.000.000,00 (un milione) nella misura massima del:

  • 30% per le medie imprese;
  • 40% per le micro e piccole imprese;
  • 30% per l’eventuale componente aggiuntiva di stoccaggio di energia elettrica dell’investimento;
  • 50% per la diagnosi energetica.

Cosa possiamo fare

Predisporre e inviare le domande 50%

Predisporre e inviare le richieste di erogazione 50%

Quanto manca alla chiusura

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Investimenti nella filiera delle fibre tessili

Investimenti nella filiera delle fibre tessili naturali e della concia

L’incentivo sostiene i progetti nella filiera primaria di trasformazione di fibre tessili di origine naturale, provenienti anche da processi di riciclo, e nella filiera della concia delle pelli, con particolare attenzione alla certificazione della loro sostenibilità per quanto concerne il riciclo, la lunghezza di vita, il riutilizzo, la “biologicità” e l’impatto ambientale.

Chi sono i beneficiari del contributo per gli investimenti nella filiera delle fibre tessili naturali

Le agevolazioni sono rivolte a micro, piccole e medie imprese che, alla data di presentazione della domanda, sono regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese e svolgono almeno una delle attività identificate dai seguenti codici della classificazione ATECO 2007:

ATECO 13 (industrie tessili)

ATECO 15.11 (preparazione e concia del cuoio)

Progetti ammissibili al contributo per gli investimenti nella filiera delle fibre tessili

Crescita e innovazione

investimenti per l’aumento della capacità produttiva, nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale e riduzione degli sprechi e certificati da soggetti qualificati

Sostenibilità ambientale

investimenti per l’acquisto di beni strumentali, certificazioni ambientali di prodotto e di processo e per l’incremento dell’utilizzo di fibre tessili di origine naturale e di materiali provenienti da processi di riciclo e di scarto di lavorazioni

Cosa agevola il contributo per gli investimenti nella filiera delle fibre tessili

I progetti devono prevedere spese ammissibili complessivamente non inferiori a 30.000 euro e classificabili come spese di investimento.

I beni relativi agli investimenti devono essere fisicamente individuabili e installati presso l’unità produttiva interessata dal programma di investimento e risultare iscritti nei libri contabili come immobilizzazioni (materiali e immateriali).

Nello specifico sono ammissibili le spese per:

acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, comprese le relative spese di installazione

formazione del personale dedicato all’uso dei nuovi macchinari pari ad un massimo del 20% del bene ammesso all’agevolazione

acquisto di brevetti o acquisizione di relative licenze d’uso

spese per la certificazione di sostenibilità di prodotto o di processo, compresi gli oneri di verifica finalizzati all’acquisizione della certificazione rilasciati da organismi di conformità accreditati

acquisto di nuove licenze software per la tracciabilità della filiera

spese per attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, complessivamente nel limite del 30% della somma delle spese di cui ai punti precedenti, riconducibili a:

  • spese per il personale dipendente, limitatamente a tecnici, ricercatori e altro personale ausiliario, adibito alle attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale oggetto del progetto, con esclusione del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali
  • strumenti e attrezzature, nuovi di fabbrica nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto.

Sono ammissibili solo le spese che risultano sostenute successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione.

I progetti devono essere realizzati entro e non oltre 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione.

Contributo per gli investimenti nella filiera delle fibre tessili

Ogni impresa può ottenere:

per investimenti con spese ammissibili non superiori a 100.000 euro: un contributo a fondo perduto pari al 60% delle suddette spese

per investimenti con spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 200.000 euro: un contributo a fondo perduto del 60% per la quota di spese ammissibili fino a 100.000 euro e un finanziamento agevolato dell’80% per le spese ammissibili eccedenti il valore di 100.000 euro e fino a 200.000 euro. Il finanziamento è a tasso zero e ha una durata di dieci anni.

Il contributo a fondo perduto è concesso nei limiti delle risorse disponibili.

In caso di esaurimento, le agevolazioni saranno concesse nella sola forma di finanziamento agevolato.

I contributi sono concessi nell’ambito del regolamento de minimis (Reg. UE 2831/23).

Cosa possiamo fare

Erogare la formazione e la consulenza 85%

Predisporre e inviare le domande 5%

Predisporre e inviare le richieste di erogazione 10%

Quanto manca alla chiusura

Ministero-Affari-Esteri

Competitività delle filiere italiane in America centrale o meridionale

Contributo competitività delle filiere italiane in America centrale o meridionale

a cui si aggiunge un finanziamento agevolato per rafforza la competitività internazionale delle imprese italiane con interessi strategici in America centrale o meridionale

L'agevolazione è dedicata alle imprese italiane che:

  • intendono impegnarsi ad effettuare investimenti in America centrale o meridionale

oppure

  • siano stabilmente presenti o esportino o si approvvigionino in America centrale o meridionale

oppure

  • siano stabilmente fornitrici delle predette imprese secondo determinati requisiti

Lo strumento permette il finanziamento di spese volte a rafforzare la solidità patrimoniale dell’impresa, anche in Italia, a finanziare l’incremento di capitale sociale e finanziamenti soci delle controllate dell’impresa richiedente, nonché spese strettamente connesse alla realizzazione degli investimenti, tra cui quelle per la formazione del personale in Italia o in America centrale o meridionale, spese di viaggio, di ingresso e di regolarizzazione in Italia per l’assunzione nonché spese per contratti di lavoro destinati alla formazione e all’inserimento del personale proveniente dall’America centrale o meridionale, fermi restando requisiti e vincoli previsti.

Il contributo è concesso in regime di "De minimis".

Cosa agevola il contributo filiere italiane in America centrale o meridionale

L'agevolazione è finalizzata alla realizzazione di investimenti produttivi o commerciali, investimenti per il rafforzamento patrimoniale, nonché investimenti per innovazione tecnologica, digitale, ecologica e investimenti per la formazione del personale, e relative spese connesse.

Chi sono i beneficiari

Ai fini dell’ammissibilità all’Intervento Agevolativo l’impresa deve:

A. avere sede legale e operativa in Italia;

B. essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e regolarmente costituita e iscritta nel registro delle imprese e in stato di attività;

C. alla data di presentazione della domanda, avere depositato presso il Registro delle Imprese almeno due Bilanci relativi agli ultimi due Esercizi completi precedenti alla presentazione della domanda che siano stati approvati o per cui siano scaduti i termini di deposito. In assenza di obbligo di deposito del bilancio, sarà necessario acquisire la dichiarazione dei redditi relativa agli ultimi due esercizi e prospetti
economico-patrimoniali con dichiarazione attestante che i dati contabili utilizzati per l'elaborazione di tali situazioni sono gli stessi utilizzati per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi;

D. soddisfare uno dei due seguenti requisiti:
a) presentare il Piano di Investimenti e impegnarsi ad effettuare investimenti per almeno il 30% dell’importo ammissibile rendicontato in America centrale o meridionale;
b) avere un Fatturato export pari ad almeno il 5% come risultante dall’ultimo Bilancio e inoltre:
(i) essere stabilmente presente, direttamente o tramite una società controllata locale, in America centrale o meridionale secondo le seguenti modalità:
1) sede commerciale o produttiva attiva da almeno 6 mesi antecedenti alla data di presentazione della domanda, come risultante da visura camerale o altra documentazione, anche fiscale.

oppure

2) sede commerciale o produttiva attiva da meno di 6 mesi o non attiva alla data di presentazione della domanda, l’impresa deve fornire evidenza della costituzione e operatività della stessa sede entro la data della prima erogazione.

In tal caso, il requisito deve sussistere altresì al termine del periodo di realizzazione;

oppure,

(ii) realizzare esportazioni di beni e servizi verso l’America centrale o meridionale in misura non inferiore al 2% del proprio fatturato totale, come risultante da asseverazione rilasciata;

oppure,

(iii) realizzare importazioni di materie prime strategiche e di altri prodotti (beni intermedi e finali, beni strumentali e altre materie prime), dall’’America centrale o meridionale in misura non inferiore al 2% del proprio fatturato totale, come risultante da asseverazione rilasciata

oppure

c) avere almeno il 10% di fatturato totale, come risultante dall’ultimo Bilancio, derivante da comprovate operazioni di fornitura, risultanti da specifici contratti/ordini commerciali stipulati in data antecedente alla data di presentazione della domanda, verso una o più imprese italiane che hanno un fatturato export pari ad almeno il 5% e che alternativamente:

a. risultano avere una stabile presenza in America centrale o meridionale;

oppure

b. risultano realizzare esportazioni nella misura indicata al punto b) (ii);

oppure

c. risultano realizzare importazioni nella misura indicata al punto b) (iii).


F. alla data di presentazione della domanda non (i) essere coinvolta in una procedura concorsuale (non deve pertanto essere soggetta ad alcuna procedura concorsuale, né deve aver presentato domanda per una procedura concorsuale) o trovarsi in stato di fallimento ai sensi della legge fallimentare ove applicabile; (ii) essere coinvolta in una procedura concorsuale (liquidazione giudiziale o concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente) e comunque non deve aver chiesto l’accesso a uno strumento di regolazione della crisi e dell’insolvenza e non deve aver avviato una procedura di composizione negoziata della crisi ai sensi del nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza; (iii) essere in condizioni tali per cui una procedura concorsuale possa essere richiesta nei suoi confronti; (iv) essere in stato di scioglimento o liquidazione volontaria, di amministrazione controllata o straordinaria, o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;

G. alla data di presentazione della domanda (i) non rientrare nello Scoring 10,11 e 12 e (ii) non trovarsi in difficoltà.

Quali sono le spese ammesse

Le spese ammissibili al contributo filiere italiane in America centrale o meridionale:

1. Investimenti volti a rafforzare la propria solidità patrimoniale, anche in Italia

Tra queste spese ammissibili rientrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo:

- acquisto/leasing finanziario di macchinari, apparecchiature ad uso produttivo, impianti e beni strumentali o potenziamento/riconversione di beni produttivi e strumentali esistenti;

- tecnologie hardware e software, incluso il potenziamento o riconversione di tecnologie esistenti;

- integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;

- realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale;

- implementazioni e gestione di sistemi di disaster recovery, business continuity e blockchain;

- investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali;

- spese per investimenti legate all’industria 4.0 e 5.0 (es. cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyber-fisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine, intelligenza artificiale);

- spese di investimento per l’effettuazione di un inserimento in America centrale o meridionale, tramite l’acquisto di una nuova struttura/immobile/fabbricato anche produttiva o il potenziamento di una struttura esistente in America centrale o meridionale;

- spese per investimenti per la sostenibilità ambientale e sociale, anche in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.).

2. Spese strettamente connesse alla realizzazione degli investimenti

- Spese per la formazione professionale in Italia o in America centrale o meridionale di personale locale finalizzata all’assunzione dello stesso in Italia o in America centrale o meridionale. Una volta svolta la formazione, l’assunzione dovrà essere garantita per la durata di almeno un anno all’interno del periodo di realizzazione. La formazione dev’essere erogata da una società terza ovvero da enti o istituti di formazione (in ogni caso certificati e dotati di requisiti di professionalità e indipendenza) ovvero da professionisti anch’essi dotati di requisiti di professionalità e indipendenza, nonché comprovata esperienza e certificazioni;

- spese per l’affitto e per l’allestimento di una struttura (es. un ufficio, uno showroom, un corner commerciale, un negozio e l’eventuale struttura destinata alla formazione del personale, comprese anche strutture di proprietà); è finanziabile esclusivamente una struttura per lo svolgimento di attività amministrative, gestionali e promozionali, o di formazione. In caso di investimento in un Paese Estero in cui si è già presenti con una propria struttura, non è ammessa la finanziabilità del negozio.

- spese propedeutiche all’inserimento in azienda del personale locale formato o da formare, tra cui spese di viaggio, ingresso (incluse eventuali spese per le pratiche di regolarizzazione in Italia) e soggiorno in Italia, spese per visite mediche, eventuali divise e altre spese connesse;

- spese promozionali, spese per l’ottenimento di certificazioni, omologazioni di prodotto, brevetti, nonché per studi di fattibilità;

- spese finalizzate all’instaurazione di un contratto di apprendistato o tirocinio, o similare (contratto di lavoro tipicamente a scopo/causa di formazione e inserimento), con copertura del relativo costo per un massimo di 6 mesi, per personale proveniente dall’America centrale o meridionale, purché l’impresa richiedente fornisca evidenza:

(i) che il periodo a cui si riferiscono i rapporti oggetto di intervento agevolativo siano relativi ad un contratto di apprendistato/tirocinio o similare;

(ii) della provenienza del personale;

(iii) del programma formativo, anche linguistico effettuato o in corso

 

3. Spese consulenziali professionali per le verifiche di conformità alla normativa ambientale nazionale

4. Spese per consulenze finalizzate alla presentazione e gestione della domanda e alle asseverazioni rese dal Revisore

 

Le suddette spese devono essere sostenute, fatturate e pagate successivamente alla data di ricezione del CUP e comunque riferite ad attività svolte nel periodo di realizzazione, e devono riguardare la distribuzione di propri beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano registrato.

Le spese si considerano sostenute alla data in cui avviene l’effettivo pagamento tramite il Conto Corrente Dedicato.

Tutti i bonifici e le fatture relative alle spese ammissibili dovranno necessariamente contenere l’indicazione del CUP assegnato.

In fase di rendicontazione tutte le spese devono essere accompagnate da una “dichiarazione dei fornitori".

Il periodo in cui devono essere sostenute, fatturate e pagate le spese decorre dalla data di ricezione del numero di CUP e termina entro i 24 mesi dalla data di stipula fatto salvo la possibilità da parte dell’impresa richiedente di chiedere una proroga del termine del periodo di realizzazione per una durata massima di 6 (sei) mesi.

Contributo filiere italiane in America centrale o meridionale a fondo perduto

L’impresa può chiedere un contributo:

del 20 % dell’importo dell’intervento agevolativo e comunque fino a un massimo di € 200.000 e nei limiti del plafond “de minimis” disponibile se ha almeno una sede operativa, costituita da almeno 6 mesi rispetto alla data di presentazione della Domanda, in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;


del 10 % dell’Importo dell’intervento agevolativo e comunque fino a un massimo di € 100.000 e nei limiti del plafond “de minimis” disponibile, se ha la propria sede operativa in una regione italiana diversa da quelle indicate al precedente punto.

 

Finanziamento agevolato

L'importo massimo del finanziamento è pari al minore tra euro 500.000,00 e il 35% dei

mporto massimo finanziabile: l’importo massimo dell’Intervento Agevolativo che può essere richiesto è pari al minore tra:

il 35% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due Bilanci (voce A1 del conto economico)


€ 500.000 per le Micro Imprese; € 2.500.000 per le PMI e start up innovative; € 5.000.000 per le altre imprese.


Importo minimo pari a € 10.000

L’esposizione complessiva del richiedente verso il fondo non potrà essere superiore al 35% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci.

La prima erogazione a titolo di anticipo, di importo pari al 25% del finanziamento deliberato, è effettuata entro 30 giorni dalla data di perfezionamento.

La seconda erogazione a saldo dell’importo rendicontato è effettuata dopo la rendicontazione delle spese sostenute.

Rimborso

La durata complessiva è di 6 anni di cui 2 di preammortamento e 4 di rimborso del capitale.

Sul finanziamento è applicato un tasso fisso pari al 10% del tasso di riferimento.

Il rimborso avviene in 8 rate semestrali posticipate a capitale costante, a partire dal termine del periodo di preammortamento.

Cosa possiamo fare

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Quanto manca all'apertura

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Nuove agevolazioni per l’internazionalizzazione

Competitività delle filiere e delle imprese italiane in America centrale o meridionale

Dal 25 marzo 2025 disponibile la nuova agevolazione “Competitività delle filiere e delle imprese italiane in America centrale o meridionale” e estesa l'agevolazione “Transizione digitale o ecologica” alle imprese energivore.

Aggiornata anche l'agevolazione “Potenziamento dei mercati africani” con nuove spese ammissibili.

I finanziamenti agevolati e il contributo previsti da queste agevolazioni sono dedicati al rafforzamento della competitività internazionale delle imprese italiane, supportando gli investimenti in sostenibilità e digitalizzazione, la crescita sui mercati esteri e la solidità delle filiere produttive.

Un’ampia gamma di strumenti a disposizione delle imprese italiane per ogni esigenza: apertura di sedi all’estero, sviluppo dell’e-commerce, partecipazione a fiere internazionali, inserimento di un Temporary Manager, realizzazione di studi e consulenze specialistiche, ottenimento di certificazioni e investimenti per la transizione digitale ed ecologica.

Nuova Misura America centrale o meridionale

Dal 25 marzo 2025 l’offerta di agevolazione si arricchisce con il nuovo strumento “Competitività delle filiere e delle imprese italiane in America centrale o meridionale” dedicato alle imprese italiane, anche non esportatrici, che intendono investire in America centrale o meridionale e alle imprese esportatrici che hanno già interessi nell’area, nonché alle imprese non esportatrici della loro filiera, con una riserva dedicata di 200 milioni e premialità ad hoc.

Rinnovate inoltre le misure:

  • “Inserimento mercati”
  • “Certificazioni e consulenze”
  • “Fiere ed Eventi”
  • “E-commerce”
  • “Temporary Manager”

con nuove spese finanziabili per le imprese che realizzano progetti con focus su tale geografia, a sostegno degli investimenti per il rafforzamento patrimoniale, di finanziamenti per l’incremento di capitale sociale e finanziamenti soci di imprese controllate, nonché degli investimenti in formazione del personale locale.

Tutte le imprese aderenti alla Misura America centrale o meridionale beneficiano inoltre di un contributo a fondo perduto fino al 10%, elevato al 20% per le imprese del Mezzogiorno, e dell’esenzione dalla prestazione delle garanzie.

Misura Africa

L’accesso allo strumento “Potenziamento mercati africani” dedicato alle imprese esportatrici che esportano, importano – anche materie prime strategiche – o sono presenti in Africa, viene esteso anche alle imprese italiane, anche non esportatrici, che intendono investire in Africa.

Con una riserva dedicata di 200 milioni e una quota di fondi del 10% dedicati alle imprese giovanili e femminili e PMI e start up innovative, lo strumento si amplia con nuove spese legate al rafforzamento della solidità patrimoniale e alla formazione del personale.

Inoltre, le misure:

  • “Inserimento mercati”
  • “Certificazioni e consulenze”
  • “Fiere ed Eventi”
  • “E-commerce”
  • “Temporary Manager”

con un focus Africa consentono di realizzare investimenti in formazione del personale locale e per il rafforzamento patrimoniale.

Tutte le imprese aderenti alla Misura Africa beneficiano inoltre di un contributo a fondo perduto fino al 10%, elevato al 20% per le imprese del Mezzogiorno e dell’esenzione dalla prestazione delle garanzie.

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Certificazioni e consulenze

Transizione digitale ed ecologica

Inserimento sui mercati esteri

E-commerce

Fiere

Temporary manager

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Chiusura bando per le imprese artigiane della Regione Piemonte (tranne per la filiera del legno)

Chiusura bando per le imprese artigiane della Regione Piemonte (tranne per la filiera del legno)

Alla luce delle istanze pervenute sul bando della Regione Piemonte "Sostegno agli investimenti per lo sviluppo delle imprese e per l’ammodernamento e innovazione dei processi produttivi - Linea A MPMI Artigianato” e della teorica richiesta superiore alle disponibilità, la presentazione delle domande viene sospesa a partire dalle ore 12 di giovedì 20 marzo 2025.

Lo sportello potrà eventualmente riaprire qualora, in seguito agli esiti dell'istruttoria delle domande presentate, non tutte le risorse vengano impegnate e/o vengano messe a disposizione risorse aggiuntive da parte della Regione Piemonte.

ATTENZIONE: Rimane aperta la possibilità di presentare domanda (finanziamento agevolato più contributo) a valere sulla “riserva filiera del legno”.

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Nuovo contributo per il settore tessile: stanziati 15 milioni

Valorizzazione della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo e dei processi di concia della pelle

Beneficiarie della misura sono le micro, piccole e medie imprese, operanti sull’intero territorio nazionale, regolarmente costituite e iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente, con almeno due bilanci depositati che operano nella filiera primaria di trasformazione di fibre tessili di origine naturale o provenienti da processi di riciclo e dei processi di concia della pelle che svolgono almeno una delle attività economiche con ATECO:

13: Industrie Tessili

15.11: Preparazione e concia del cuoio

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stanziato 15 milioni di euro a sostegno della filiera delle fibre tessili naturali e della concia della pelle.

L’obiettivo è promuovere investimenti, ricerca e innovazione, con un focus sulla sostenibilità, il riciclo, la durata, il riutilizzo, la biologicità e la riduzione dell’impatto ambientale delle industrie tessili e della pelletteria.

L’intervento fa parte di uno stanziamento significativo di 250 milioni di euro messo a disposizione del MIMIT per il rilancio delle imprese del settore, annunciato dal ministro Urso durante il Tavolo permanente della Moda, riunitosi lo scorso 24 gennaio 2025.

I fondi, suddivisi in 10 milioni a fondo perduto e 5 milioni per finanziamenti agevolati finanziano programmi di investimento in:


Crescita e innovazione: programmi di investimento finalizzati all’aumento della capacità produttiva nel rispetto della sostenibilità ambientale.

Sostenibilità ambientale: programmi di investimento che hanno come obiettivo l’acquisizione di beni strumentali e certificazioni, utilizzo di fibre naturali e materiali riciclati.

Ai fini dell’ammissibilità i programmi devono essere realizzati entro e non oltre 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione e prevedere spese ammissibili non inferiori a euro 30.000.


Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, nei limiti e alle condizioni previste dal regolamento de minimis.

Per investimenti fino a 100.000 euro, è previsto un contributo a fondo perduto del 60%

Per investimenti con spese comprese tra 100.000 e 200.000 euro, il contributo a fondo perduto sarà sempre del 60% sulla prima parte (fino a 100.000 euro), mentre la parte eccedente sarà coperta da un finanziamento agevolato all’80%.

I termini per la presentazione delle domande saranno determinati con un successivo decreto ministeriale.

Le spese ammissibili

Sono ammissibili le seguenti spese:

  • acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, comprese le relative spese di installazione;
  • formazione del personale dedicato all’uso dei nuovi macchinari pari ad un massimo del 20% e riferito al valore del singolo bene ammesso all’agevolazione;
  • acquisto di brevetti o acquisizione di relative licenze d’uso;
  • spese connesse all’acquisizione della certificazione di sostenibilità di prodotto o di processo, compresi gli oneri di verifica finalizzati all’acquisizione della suddetta certificazione, escluse quelle di obbligo normativo, rilasciati da organismi di conformità accreditati;
  • acquisto di nuove licenze software per la tracciabilità della filiera;
  • spese per attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale complessivamente nel limite del 30% dell’importo delle spese ammissibili del progetto.
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Contributo per la certificazione della parità di genere

Contributo per servizi di assistenza tecnica e per la certificazione della parità di genere

secondo la norma UNI/PdR 125:2022

La dotazione finanziaria è pari a euro 2.534.597,07.

Il 5% delle risorse è riservato alle imprese in possesso del rating di legalità.

Chi sono i beneficiari del contributo per la certificazione della parità di genere

Possono richiedere le agevolazioni di questo bando le Micro, Piccole o Medie imprese che:

  • abbiano in pianta organica almeno un dipendente;
  • abbiano sede legale e operativa in Italia;
  • siano regolarmente costituite, iscritte nel Registro delle Imprese e attive;
  • siano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo sottoposte a procedura concorsuale, di liquidazione coatta o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale) o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • non abbiano nei propri confronti cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all’art. 67 della vigente normativa antimafia (D. Lgs. n. 159/2011 e s.m.i.);
  • siano in regola con l’assolvimento degli obblighi contributivi attestati dal Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC);
  • non abbiano procedimenti amministrativi in corso connessi ad atti di revoca per indebita percezione di risorse pubbliche;
  • siano in regola con l’adempimento previsto dall’art. 46 del d. Lgs. 11 aprile 2006, n. 198 e s.m.i. “Rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile” (per le sole imprese che occupano più di 50 dipendenti);
  • siano in regola con le assunzioni previste dalla Legge 12 marzo 1999, n. 68 recante “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” ss.mm.ii, in materia di collocamento mirato ai disabili;
  • non svolgano determinate attività, nel rispetto del principio di “non arrecare un danno significativo”;
  • abbiano concluso positivamente il pre-screening (autovalutazione) attraverso l’apposito test.

Progetti ammissibili

Il bando contributo per la certificazione della parità di genere si articola in due contributi:

  • uno per i servizi di consulenza;
  • uno per i servizi di certificazione.

Infatti, è erogato un contributo (voucher) per servizi di assistenza tecnica e accompagnamento, per tutoraggio e supporto tecnico-gestionale, mediante incontri tra la singola impresa e l’esperto incaricato.

Tali servizi, finalizzati all’ottenimento della certificazione della parità di genere, atti a trasferire alle
imprese beneficiarie competenze specialistiche e strategiche a tale scopo, prevedono il supporto:

  • per l’analisi dei processi, per individuare i gap esistenti tra lo stato attuale e i requisiti richiesti dalla norma UNI/PdR 125:2022, per la personalizzazione di documenti/strumenti del Sistema di Gestione della Parità di Genere messi a disposizione, per l’implementazione del Sistema di gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici. Per tali attività sono previste fino a 4 giornate di assistenza;
  • per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione adottato dall’impresa alle prescrizioni della prassi della UNI/PdR 125:2022. Per tale attività è prevista 1 giornata di assistenza.

Inoltre, è erogato un contributo per i servizi di certificazione della parità di genere in conformità alla norma UNI/PdR 125:2022 da parte degli Organismi di Certificazione iscritti all’apposito elenco.

A tal fine l’impresa acquisisce un preventivo per i servizi di certificazione e lo presenta congiuntamente alla richiesta di contributo. Il contributo, successivamente al conseguimento della certificazione, viene erogato direttamente all’Organismo di Certificazione, senza che l’impresa debba sostenere alcun costo per i servizi di certificazione nei limiti del contributo concedibile.

Sono ammissibili i soli servizi per il rilascio della prima certificazione e relativamente alle seguenti voci:
- esame della domanda;

- verifica documentale;

- verifica in sede e osservazione diretta dell’attività dell’organizzazione certificata;

- rilascio del certificato.

Non sono ammissibili i costi per lo svolgimento di altri servizi (es. pre-audit, audit supplementari, sorveglianza annuale e rinnovo).

Durata dei progetti di certificazione della parità di genere

Per i servizi di consulenza, l’impresa deve usufruire dei servizi agevolati entro 6 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione del contributo e comunque in tempo utile per conseguire la certificazione entro il termine del 30 giugno 2026.

Per i servizi di certificazione, l’impresa beneficiaria deve conseguire la certificazione entro 9 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione del contributo e comunque entro il termine del 30 giugno 2026.

In caso di mancato rilascio della certificazione entro i termini di cui sopra il contributo per i servizi di certificazione non sarà erogato e il corrispettivo dell’Organismo di Certificazione dovrà essere sostenuto interamente dall’impresa.

Contributo a fondo perduto per la certificazione della parità di genere

Il contributo a fondo perduto per i servizi di consulenza viene riconosciuto nella misura massima di:

- euro 1.639,34  per l’analisi dei processi, per individuare i gap esistenti tra lo stato attuale e i requisiti richiesti, per la personalizzazione di documenti/strumenti, per l’implementazione del Sistema di Gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici.

- euro 409,84 per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione adottato dall’impresa alle
prescrizioni della prassi della UNI/PdR 125:2022.

 

Il contributo a fondo perduto per i servizi di certificazione viene riconosciuto nella misura massima di:

- euro 1.200,00 per ogni giornata di audit dell’Organismo di Certificazione.

Il numero massimo di giornate di audit è determinato in base al numero di addetti dell'impresa.

Per il calcolo degli addetti dovranno essere conteggiati solo gli addetti equivalenti coinvolti nei processi ritenuti più critici nell’ambito del Sistema di Gestione della Parità di Genere, e non il numero complessivo degli addetti dell’organizzazione, così come indicato dal documento internazionale IAF MD 05.

In ogni caso, il numero di giornate non può essere superiore a 9, pari a un contributo massimo di euro 10.245,00.

A cosa serve la certificazione della parità di genere

La finalità della certificazione della parità di genere nelle imprese è quella di favorire l’adozione di politiche per la parità di genere e per l’empowerment femminile a livello aziendale.

Quindi di migliorare la possibilità per le donne di accedere al mercato del lavoro, di leadership e di  armonizzazione dei tempi vita.

Vantaggi economici per le imprese certificate

Al fine di promuovere l’adozione della certificazione della parità di genere da parte delle imprese, il sistema prevede un principio di premialità che si realizza con l’introduzione di meccanismi di incentivazione.

In base all’art. 5, comma 2, della legge 5 novembre 2021 n. 162 (Legge Gribaudo), alle aziende private che siano in possesso della certificazione della parità di genere in applicazione della prassi UNI/PdR 125:2022 rilasciata da un organismo di certificazione accreditato è concesso un esonero dal versamento di una percentuale dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro.

In particolare, l’esonero è determinato in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna impresa. L’art. 1, comma 138, della legge 30 dicembre 2021 n. 234 ha stanziato i fondi per finanziare la misura a regime, prevedendo 50 milioni di euro a partire dal 2023.

La definizione delle modalità attuative della decontribuzione per le imprese certificate è regolata da un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro con delega per le pari opportunità adottato il 20 ottobre 2022.

Inoltre, sempre ai sensi della Legge Gribaudo (art. 5, comma 3) alle aziende che, alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, siano in possesso della certificazione della parità di genere in applicazione alla prassi UNI/PdR 125:2022, rilasciata da un organismo di certificazione accreditato, è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.

Infine, con l’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, secondo quanto previsto all'art. 108, comma 7, così come modificato dall’art. 6 co. 2 bis del decreto legge 10 maggio 2023 n. 51, convertito con modificazioni dalla legge 3 luglio 2023 n. 87, le amministrazioni aggiudicatrici indicano, nei loro avvisi, un maggiore punteggio legato al possesso della certificazione di genere. L’art 106, comma 8, del nuovo codice dei contratti pubblici prevede, inoltre, per tutte le tipologie di contratto una diminuzione della garanzia del 20%, cumulabile con tutte le altre riduzioni previste dalla legge, in caso di possesso di certificazioni (riportate nell’allegato II. 13 al Codice) attestanti specifiche qualità, tra le quali rientra anche la certificazione della parità di genere.

Cosa possiamo fare sul bando contributo per la certificazione della parità di genere

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Partita IVA e C. F. 02075740023

Registro imprese di Biella 02075740023

Capitale sociale Eur 10.000,00 i.v.

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Albo dei Certificatori per le attività di

Ricerca, Sviluppo e Innovazione

(numero di iscrizione 000383)

Regione Piemonte

Operatore della formazione accreditato

Codice operatore D19706

Soggetto formatore inserito nell’elenco degli abilitati dalla Regione Piemonte ad erogare diversi corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Codice operatore A578/2018

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